Ipotesi di lavoro è il titolo dell’audiolibro dedicato a Giorgio La Pira, una delle grandi figure del XX secolo che, per la sua azione politica, la sua visione della vita, può venir considerato a pieno titolo uno dei moderni profeti della pace e della fraternità universale. “Tutto si può capire di La Pira con la fede, niente si può capire senza la fede”. Così si espresse il cardinale Benelli durante l’omelia al suo funerale. Il “professore, il “sindaco santo”, come lo chiamavano (non senza ironia) i suoi concittadini, era un uomo che aveva fatto della sequela del Vangelo il senso della propria esistenza e da questa traeva il suo impegno sociale e il suo agire politico. L’opera contiene alcuni tra i testi più significativi di Giorgio La Pira. Le attività di distensione, in piena guerra fredda, non sono che una conseguenza dell’aderenza tra fede e vita che queste sue parole condensano mirabilmente: “Abbiamo una missione da compiere: noi dobbiamo mutare, per quanto è possibile, le strutture di questo mondo”.
L’audiolibro è stato realizzato con la preziosa collaborazione della Fondazione Giorgio La Pira, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Opera per la Gioventù Giorgio La Pira Prefazione Giuseppe Bettori. Piero Grasso.
Letture Paolo Bonacelli, Cristiana Capotondi, Chiara Francini, Giovanni Scifoni, Antonio Catania. Musiche Mite Balduzzi.
Un tema difficile da affrontare con ragazzi e adolescenti: la libertà. Per trattarlo attraverso il teatro e la musica, riproponiamo questo lavoro di Tonino Lasconi, scrittore esperto nella formazione nella fede, specie dei ragazzi. “Liberi liberi” è spettacolo con sei canzoni, ma anche un percorso di ricerca, per scoprire insieme che la libertà non è fare tutto ciò che ci pare e piace, ma che le persone veramente libere sono quelle che dedicano la vita alla conquista del bene proprio e degli altri. Un’occasione per riflettere in gruppo e individualmente; un modo per fare catechesi utilizzando l’attività teatrale.
• Sei canzoni e relative basi musicali.
• Copione, testi e spartiti dei brani (52 pagine).
TITOLI BRANI
Voglio la libertà - Chi pecora si fa - Libera - Libertà non ce n’è - Che cos’è la libertà - Liberi liberi - Basi musicali delle canzoni.
Tonino Lasconi. Sacerdote parroco e notissimo autore di libri dedicati al mondo della formazione dei ragazzi e di tutti coloro che vogliono crescere nella fede. Con il suo stile immediato egli si rivolge con efficacia sia agli educatori sia agli stessi giovani e giovanissimi.
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco nascono qui e sono il cuore della sua pastorale, messaggi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Sono la felicità di parlare per il bene, che consiste nell'avvicinarsi delle persone le une alle altre. Prefazione di Antonio Spadaro.
Dieci canzoni che nascono dall'esperienza: "C'è una storia dietro di te ricca di valori, di esperienze che tu stesso hai vissuto e spesso dimenticato... Riscoprire tutto ciò può diventare per te una grande risorsa dentro la quale ritrovare un senso grande per il quale vale spendere una vita intera". Questo cd fa parte del progetto che comprende anche un volume + dvd che costiutuisce un percorso educativo per orientare i giovani nella ricerca di Dio.
L'obiettivo di questo percorso educativo (pensato per un itinerario annuale o per un campo estivo) è aiutare i giovani a sapersi orientare nella ricerca di Dio e interiorizzare l'esperienza dell'incontro con Cristo. Ogni tappa propone: il videoclip di una canzone inedita che lancia il tema, una dinamica di gruppo per interiorizzare il tema, il confronto con un "testimone", un momento di preghiera e la visione di un film da vedere insieme. Oltre a questo libro con i testi e il materiale per gli incontri e un dvd allegato con 10 videoclip, canzoni e testimonianze, è disponibile a parte il cd musicale con la registrazione delle dieci canzoni che danno lo spunto al cammino.
Il Beato Giuliano Nakaura (1568-1633), patrizio giapponese divenuto sacerdote della Compagnia di Gesù e membro dell'Ambasciata Tensho, fu il primo pellegrino giunto in Italia da quelle terre lontane. Nel Luglio del 1585 fece visita a Cremona dove ricevette calorosa accoglienza e, in Duomo, dal loro Vescovo Niccolò Sfrondati (divenuto poi Papa Gregorio XIV). Tornato in Giappone portò con sè strumenti e musiche occidentali, forse anche cremonesi, con i quali, insieme ai suoi tre compagni di viaggio, suonò di fronte alle massime cariche politiche del Giappone che ascoltarono per la prima volta musica italiana, apprezzandola molto e richiedendo numerosi bis.
Questi fatti storici e l'incontro tra Emi Aikawa, soprano giapponese che vive a Cremona, con La Rossignol, sono all'origine del percorso musicale proposto in questa incisione, ovvero partiture proprie del grande repertorio paraliturgico di quel tempo, naturalmente eseguite con stili e strumenti d’epoca, esempi concreti che documentano il felice itinerario della fede e della musica verso la nuova epoca.
Meditare l’eucaristia significa riandare al cuore della nostra fede cristiana. Nell’ultima cena Gesù ha compiuto un gesto profetico che ricapitola la sua intera vicenda umana: il pane spezzato e il vino offerto sono il segno eloquente di un’esistenza spesa per noi.
L’eucaristia è il sacramento che racconta la salvezza che ci viene offerta dalla passione e morte del Signore. L’itinerario qui proposto rilegge l’eucaristia alla luce del mistero pasquale per fare emergere, attraverso i testi biblici e gli elementi antropologici, la portata simbolica che essa racchiude.
l’autore
Enzo Bianchi, nato a Castel Boglione il 3 marzo 1943, è un religioso e scrittore italiano, fondatore e attuale priore della comunità di Bose. Già durante gli anni universitari aveva, insieme ad altri giovani di diverse confessioni cristiane, fondato un gruppo di studi biblici, sulla scorta del Concilio Vaticano II. Si laurea in economia e commercio a Torino, quindi si ritira in solitudine in una cascina a Bose, una frazione abbandonata del Comune
di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica e per tre anni (dall’8 dicembre 1965) vivrà in solitudine. Si aggiungeranno poi uomini e donne che sceglieranno quella via di riflessione e lavoro. La comunità viene approvata dal Vescovo diocesano che raccoglie le prime professioni monastiche. Enzo Bianchi è molto attivo all’interno della comunità, collaborando anche con importanti testate giornalistiche italiane (La Stampa, Avvenire, La Repubblica...) e straniere (La Croux, La Vie, Panorama). Dirige fino al 2005 la rivista Parola, Spirito e Vita. È membro della rivista di teologia Concilium e fa parte del comitato scientifico di Biennale Democrazia. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon Comunità di Bose dove si pubblicano testi di spiritualità biblica, patristica e monastica, oltre che CD
ed e-book. È a tutt’oggi priore della comunità di Bose che conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR), Assisi e San Gimignano (SI). Nel 2009 ha vinto il Premio Pavese con il libro “Il pane di ieri”.
Cosa vuol dire credere? Come Gesù educa alla fede?
La fede non è un concetto astratto o un vago sentimento: è un atteggiamento vitale che coinvolge l’intera persona e sgorga dal suo intimo; essa si iscrive nello spazio della convinzione e non in quello della conoscenza. La fede è risposta all’azione preveniente di Dio; ma il dono della fede, che ci porta a aderire a Gesù Cristo, ha bisogno dell’atto umano del credere. L’odierna crisi della “fede” rivela in radice una debolezza del credere umano, che si manifesta nella difficoltà ad avere fiducia nell’altro, fino in fondo. Tuttavia, senza la fede non è possibile un cammino di umanizzazione, e credere è la condizione per accedere all’amore. Nel dubbio che ci assale, nell’ora dell’incredulità, è l’amore per Gesù, l’iniziatore e il perfezionatore della nostra fede, che ci porta a rinnovare l’atto di fede e ci fa ricominciare giorno dopo giorno nel cammino di sequela.
l’autore
enzo Bianchi, nato a Castel Boglione il 3 marzo 1943, è un religioso e scrittore italiano, fondatore e attuale priore della comunità di Bose. Già durante gli anni universitari aveva, insieme ad altri giovani di diverse confessioni cristiane, fondato un gruppo di studi biblici, sulla scorta del Concilio Vaticano II. Si laurea in economia e commercio a Torino, quindi si ritira in solitudine in una cascina a Bose, una frazione abbandonata del Comune
di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica e per tre anni (dall’8 dicembre 1965) vivrà in solitudine. Si aggiungeranno poi uomini e donne che sceglieranno quella via di riflessione e lavoro. La comunità viene approvata dal Vescovo diocesano che raccoglie le prime professioni monastiche. Enzo Bianchi è molto attivo all’interno della comunità, collaborando anche con importanti testate giornalistiche italiane (La Stampa, Avvenire, La Repubblica...) e straniere (La Croux, La Vie, Panorama). Dirige fino al 2005 la rivista Parola, Spirito e Vita. È membro della rivista di teologia Concilium e fa parte del comitato scientifico di Biennale Democrazia. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon Comunità di Bose dove si pubblicano testi di spiritualità biblica, patristica e monastica, oltre che CD
ed e-book. È a tutt’oggi priore della comunità di Bose che conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR), Assisi e San Gimignano (SI). Nel 2009 ha vinto il Premio Pavese con il libro “Il pane di ieri”.
Dopo il successo degli album precedenti, ecco il 6° volume della Serie Canzoni d'Amore al Padre, con 13 nuovi brani di lode. Il cd è accompagnato da un bonus-video DVD.
Il disco:
E’ un doppio compact-disc per la durata totale di oltre 82 minuti ed è la fedele registrazione del concerto dal vivo svoltosi a Spoleto la sera del 12 luglio 2013 sulla Piazza del Duomo di questa importante cittadina umbra, quale evento ufficiale nel cartellone dell’edizione n. 56 del Festival dei Due Mondi.
E’ un cosiddetto “concerto-oratorio” poiché oltre alla musica si recitano alcuni dei testi tratti dall’Aneddotica di San Filippo Neri e che di fatto rientrano proprio in quella “disciplina” di cui lo stesso San Filippo fu grande promulgatore che è il pregare cantando in gioia e in allegrezza.
Gli accadimenti della vita amorosa verso Dio e la Chiesa di San Filippo Neri sono oggi più che mai attuali, in un momento in cui tutto è distorto e tutto è figlio dell’ipocrisia, dei falsi valori e del falso potere.
Il brano “Paradiso, Paradiso”, poi, altro non è che il già celeberrimo, ma mai pubblicato prima d’ora, “Preferisco il Paradiso” dalla omonima fiction televisiva che vide protagonista nei panni appunto di San Filippo, il bravo Luigi Proietti. Per poterlo inserire in questa “nuova” inedita versione e grazie all’interezza dell’opera poterlo poi pubblicare per la pima volta, si è dovuti ricorrere ad un particolare accordo editoriale.
Le musiche sono dirette direttamente da Marco Frisina, l’orchestra “Fideles et Amati” è composta da circa 60 elementi e non manca il Coro della Diocesi di Roma con poco più di 50 elementi. La voce di soprano è quella di Paola Cecchi, mentre la voce recitante è quella invece di un monumento del teatro italiano e mondiale: Giorgio Albertazzi, che a voluto prestare la sua inconfondibile voce a questa prima d’opera ad appena un mese dal suo 90° compleanno.
A tutt’oggi quest’opera nel suo insieme non è stata ancora ri-eseguita ed è fruibile solo in questo supporto CD. A breve saranno pubblicate anche le partiture delle musiche sole e di quelle con i canti.
Perché un concerto oratorio.
Quando Filippo Neri creò quella comunità fatta di preghiera, canto, pellegrinaggi nelle basiliche romane e tanta allegria la volle chiamare “Oratorio”, cioè luogo di preghiera.
In realtà San Filippo inventò qualcosa di ancora più grande e complesso, capace di influenzare culturalmente e religiosamente non solo i suoi contemporanei ma anche l’avvenire. Infatti noi chiamiamo “oratorio” anche il genere di composizione sacra, che ebbe tanto sviluppo proprio a partire da Filippo neri, in cui la musica commenta e “racconta”, nel modo suo proprio, le grandi storie bibliche o delle vite dei santi. Tanti capolavori sono stati scritti a partire da questa intuizione e tanta musica ha consolato, infiammato, fatto pregare e commuovere i cuori degli uomini.Questa composizione vuole essere in linea con quell’intuizione di Filippo.
A partire dai racconti dei testimoni straordinari di quell’avventura che ci raccontano gli aneddoti della sua vita, ho voluto fare un omaggio musicale a quella leggerezza, a quella luminosa esperienza spirituale e nello stesso tempo offrire una lettura serena e gioiosa della vita, cos’ come San Filippo l’ha vissuta. In un tempo di crisi e di pessimismo fa bene guardare al cielo, al sole oltre le nuvole, al bambino innocente che spesso è nascosto dentro di noi e che abbiamo dimenticato in qualche stanza remota della nostra anima. Sarà proprio un testimone di quelle vicende a raccontarle, un bambino ormai cresciuto e che forse gli anni, le sofferenze, le disavventure e le turbolenze della vita, hanno reso più disilluso e pessimista.
Ma è bello per lui ricordare e ritrovare quella gioia, quella leggerezza, quel desiderio di volare e di sorridere e poter raccontare quell’innocenza che gli dava tanta pace.Ogni racconto è contrappuntato da un brano musicale in cui protagonisti sono la gioia e il sorriso, in cui si percepisce fortemente il profumo e l’atmosfera di Roma, della sua anima popolare e nobile, scanzonata e poetica: la Città che Filippo adottò con tanto amore, lui che era fiorentino di nascita, e che trasformò con il suo sorriso facendola “cantare” con la sua fede e la sua carità luminosa. Ho voluto usare un linguaggio musicale estremamente semplice e trasparente, cercando di esprimere l’anima “naïf” di Filippo, e di strappare un sorriso anche all’ascoltatore di oggi, così smaliziato e “adulto”, sollevando un po’ della tristezza che a volte oscura il nostro orizzonte.
C’è una parola che ricorre spesso in questa composizione: Paradiso. Credo che faccia bene ripeterla, anche per un non credente, anche per chi pensa di vivere un proprio “inferno” privato, anche per chi crede che non possa esistere un luogo così, ma anche per chi lo desidera, per chi vorrebbe ritrovare il bambino smarrito nei meandri del proprio cuore. Per una sera sorridiamo e guardiamo verso il cielo di Filippo.
Mons. Marco Frisina