La riunificazione tedesca suggella il superamento della semisecolare divisione del continente in due blocchi contrapposti. La ricomparsa di una grande Germania suscita, ciò malgrado, più diffidenze, timori ed allarmi che entusiasmi. Il malcontento francese e britannico, e anche italiano, è a stento o per nulla celato da Francois Mitterand, Margareth Tatcher, Giulio Andreotti. Gli Stati Uniti hanno minori obiezioni, ma il presidente Bush sceglie di appoggiare la riunificazione anche per meglio controllarla. L'operazione va comunque a buon fine attraverso un processo politico-diplomatico la cui minuziosa ricostruzione è resa possibile dalle ormai copiose testimonianze dei suoi protagonisti.
Il processo di integrazione europea a cui assistiamo oggi ha avuto concretamente inizio dopo la seconda guerra mondiale e in seguito a diversi decenni di "guerra civile", seguiti all'affermarsi, nell'Ottocento, del nazionalismo. Per capire adeguatamente tali avvenimenti è necessario però tornare a origini più antiche: l'idea di unificazione europea risale infatti a Dante, a Kant e all'europeismo ottocentesco. Il volume intende ricostruire le linee che grazie alla diffusione dei concetti di liberalismo, democrazia e socialismo hanno portato l'Europa al superamento dell'ideologia nazionale, origine dei principali conflitti.
Questo libro sfata il mito tragico del silenzio degli innocenti e la convinzione ancora più radicata che i "corvi neri" dei crematori fossero ebrei che avevano deciso di collaborare con i nazisti per distruggere i loro fratelli, rende la parola ai "sommersi", fa sentire la loro voce di testimoni integrali. Essi hanno scritto con la precisa consapevolezza di essere i soli cronisti che avrebbero potuto rendere conto dell'orrore, là dove l'orrore era assoluto.
Quattordici secoli di rapporti tra l'Europa e l'Islam in una sintesi di straordinaria ricchezza e vigore espositivo. Bernard Lewis, tra i maggiori storici dell'Islam, è professoreemerito di Studi del Vicino Oriente nell'Università di Princeton.