In questo volume, una serrata indagine sulle tumultuose mutazioni delle società industriali mette in luce le ragioni profonde della crisi progressiva dell'Europa.
Tratti da un manoscritto inedito, questi Appunti costituiscono il primo racconto partigiano di Fenoglio. Scritto presumibilmente tra la fine del '45 e l'inizio del '46, Fenoglio inizia qui a elaborare narrativamente i propri ricordi, in particolare degli ultimi mesi del 1944. Il protagonista si chiama Beppe e il richiamo autobiografico è evidente; tuttavia si delinea già nettamente il tono epico della narrazione e la lingua neorealistica prelude a quella dei "Ventitre giorni della città di Alba". Questi Appunti costituiscono un primo saggio di quello che sarà il clima e la temperatura emotiva del Fenoglio maggiore e contribuiscono a fare chiarezza sull'annosa questione cronologica delle opere dello scrittore piemontese.
Dalla seconda metà degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta, i due tomi di questo secondo volume tracciano l'identità dell'Italia liberata dall'eredità della guerra, avviata nel suo "miracolo economico", stabile nella sua direzione politica, ma ricca di fermenti sociali, civili e culturali. Il primo tomo, in particolare, analizza i problemi economici e sociali: dalla posizione dell'Italia nel sistema bipolare internazionale, e in specie nel Mediterraneo, ai problemi dello sviluppo industriale e tecnologico; dall'agricoltura ai servizi sociali; quindi i movimenti della popolazione, il mercato del lavoro, le trasformazioni territoriali e ambientali.
Una stagione di controversie e di realizzazioni segna il periodo che va dai primi anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta. Sono di questi anni il "miracolo economico", la ricollocazione strategica dell'Italia nell'alleanza occidentale, la nascita e il consolidamento di quel duraturo sistema politico imperniato sulla Democrazia Cristiana. Sono anche di questi anni, tuttavia, fenomeni di segno diverso e non di rado antagonistico: una lenta, ma forte ripresa dell'attività sindacale, la costituzione di un'opposizione che vedrà protagonista il più grande partito comunista dell'Occidente, uno straordinario fervore di attività culturali.
Gli anni Settanta si aprono all'insegna di una crisi che coinvolge l'intera società occidentale. Da un lato, si consolidano i movimenti collettivi radicali apparsi alla fine del decennio precedente, chiaro segno della fine delle forme di consenso sociale che avevano reso possibile la lunga stabilità del secondo dopoguerra. Dall'altro, termina la fase espansiva dell'economia, e la conseguente crescita generalizzata del benessere: inflazione, depressione, acutizzarsi di tensioni economiche e sociali rendono precaria la situazione internazionale. L'Italia partecipa alla crisi in modo ancor più drammatico, a causa della debolezza strutturale, della sua economia e dell'incapacità della classe politica di capire il cambiamento.
Diviso in tre parti che corrispondono ai tre nodi della cultura, della politica e delle istituzioni, il volume fotografa una realtà in rapida trasformazione. Dopo il ventennio del miracolo economico, e della transizione dalla cultura rurale a quella industriale, gli anni settanta si aprono sotto il segno della crisi. E di "crisi perpetua" si può parlare per questa difficile, e ancora irrisolta, transizione della società italiana verso il mondo postindustriale delle democrazie "mature": crisi delle istituzioni, della politica, della rappresentanza sindacale; ma anche della famiglia, della cultura e dei mezzi di comunicazione.
Si completa con questo volume, che si apre nel segno neoclassico di Canova, il disegno di una storia dell'arte italiana ricostruita attraverso il continuo raffronto degli scritti di artisti, committenti, critici e storici. Il volume si apre con Canova, con l'interesse per la mitologia e la classicità, fonti di ispirazione per i grandi personaggi pubblici (da Napoleone alle restaurazioni) e privati, per giungere sino alla formazione del nostro stato unitario, con i suoi profili figurativi complessi e spesso discordanti, con molte lingue locali e ideali diversi.
Da almeno vent'anni si parla di riformare la Costituzione dell Repubblica italiana, e oggi il dibattito sembra coinvolgere tutti i partiti. A cinquant'anni dalla sua promulgazione il volume offre un quadro sull'argomento, facendo il punto sul dibattito attuale. Costituzionalisti e giuristi, economisti, politici, filosofi, raccontano ognuno dal proprio punto di vista la "loro" Repubblica, ricostruendo il dibattito degli ultimi anni in una sorta di bilancio politico, economico e storico che offre una base per una descrizione meditata sull'esigenza di riformare lo Stato.
In questo secondo volume della biografia di Benito Mussolini, De Felice approfondisce l'analisi del consenso, mettendo in luce quanto il regime e i suoi sviluppi fossero intimamente legati alla personalità e al ruolo di Mussolini. Cruciali di quegli anni sono poi i problemi legati all'intervento in Spagna, ai rapporti con l'Inghilterra e la Francia da un lato e con la Germania dall'altro, al lungo e travagliato cammino dell'Asse dalle sue prime manifestazioni alla conclusione del "patto d'acciaio".
Il 29 dicembre 1991 il ministro algerino dell'Interno entra nella sala stampa e annuncia sbigottito i primi risultati della consultazione elettorale: si delinea una clamorosa e imprevedibile vittoria degli integralisti islamici del F.I.S. Dopo ventisei anni di un regime a partito unico, le prime elezioni democratiche vedono l'affermazione di un movimento che vuole introdurre una nuova forma di dittatura. E' a partire da questo evento, verificatosi paradossalmente nel paese arabo più occidentalizzato, che prende le mosse la riflessione dell'autore. Sul filo di una narrazione che è insieme testimonianza personale e analisi, Mimouni ricostruisce la storia recente del potere politico in Algeria.
Le 19 "tesi" Sul concetto di storia, risalenti al 1942 ma pubblicate nel 1950, costituiscono una tappa fondamentale nell'evoluzione del pensiero di Benjamin. Il volume ne offre l'edizione critica, con il testo tedesco nelle sue successive stesure e varianti, una nuova traduzione italiana e un ricco materiale illustrativo. Agli apparati dell'edizione tedesca si sono infatti affiancati estratti da altre opere, frammenti o appunti inclusi nel "Passagen-Werk". Sono testi che documentano stadi significativi della riflessione di Benjamin in ordine ad alcuni concetti o figure centrali ripresi nelle "tesi". Il volume offre anche alcuni testi provenienti da una piccola cerchia di intellettuali, amici e interlocutori.