Paolo Brosio, in veste di inviato, ci accompagna in un percorso tra fede e ragione, attraverso vicende vere che hanno tutte un denominatore comune: una forza straordinaria, un'energia che appare sovrannaturale, che colpisce e sorprende anche chi non è credente. Un viaggio emozionante per comprendere il fenomeno Medjugorje e i suoi segreti - forte delle testimonianze esclusive dei veggenti che da trent'anni dialogano con la Madonna - affrontato con rispetto e il consueto rigore.
Due grandi attori italiani per raccontare un Santo sociale torinese che ha speso la vita a favore dei ragazzi poveri e degli operai. In Non sono Cavaliere Remo Girone dà voce e volto a San Leonardo Murialdo per il Museo degli Artigianelli di Torino. Leonardo Murialdo è l'unico Santo sociale dell'Ottocento Piemontese nato nel cuore di torino. In questa città ha sede il museo, in corso Palestro 14, che ripercorre non solo la sua vita, ma anche le opere e le intuizioni di straordinaria attualità. Remo Girone lo inetrpreta con uno stile sobrio e intenso che riesce a dialogare con le ansie e i problemi della donna e dell'uomo di oggi.
Una fiction per tutti, per scoprire la storia di un uomo, Giuseppe Allamano, che ha fatto la storia della missione nel mondo. Si può partire, andare molto lontano anche stando fermi! Si può stare a Torino e, nello stesso tempo, viaggiare nel cuore dell'Africa incontaminata.
Duns Scoto, giovane e brillante professore francescano alla Sorbona di Parigi, è costretto a scappare dalla città francese perchè non è disposto a firmare la lettera di Filippo il Bello contro il Papa. Dopo qualche anno ritornerà e potrà dimostrare in una celebre disputa il valore delle sue idee sull'Immacolata Concezione di Maria.
Agostino D'Ippona si converte al cristianesimo dopo una tormentata esperienza morale per l'influenza della madre e di S. Ambrogio. Il tema principale del pensiero agostiniano è il richiamo all'interiorità, in cui si ritrova la certezza della propria esistenza e si scopre la presenza di Dio. Nelle sue opere emergono, inoltre, i temi della negatività del male e la libertà dell'uomo.
L'agonia del grande regista americano Nicholas Ray (1911-1979) ammalato terminale di cancro, filmata dal giovane amico Wim Wenders che lo va a trovare nella sua casa di Spring Street a New York, l'idea di fare insieme un film. Una conferenza al Vassar College con la proiezione de Il temerario, i ritocchi al montaggio di un film incompiuto We Can't Go Home Again, infine il funerale del regista sul fiume Hudson, a bordo di una giunca cinese. Un film unico nella storia del cinema, una delle riflessioni più crude e insieme più dolci e sofferte del rapporto cinema-vita, condotte a partire da una dolorosa esperienza personale. E che ha fatto discutere per una serie di questioni morali: dove finisce in Ray il bisogno di concludere la vita lavorando e dove inizia il suo esibizionismo? In che misura Wenders ha sfruttato l'amico-maestro ovvero quanto è stato da lui sfruttato?
Bernadette
Regia: Jean Delannoy
Interpreti: Sydney Penny, J-marc Bory, Roland Lesaffre, Michèle Simonnet, Bernard Dheran.
Musiche di Francis Lai
Bernadette ha 15 anni, il 2 febbraio 1858, quando le appare per la prima volta «la Signora in bianco», nella grotta di Massabielle, mentre raccoglie della legna. Seguirono altre 17 apparizioni e le prime guarigioni miracolose. Oggi Lourdes è uno dei più importanti centri di pellegrinaggio cristiano.
Il film narra la storia di Bernadette dalla prima apparizione, alla morte avvenuta a 36 anni nel convento di Saint Gildas Nevers ove prese il nome di Suor Marie-Bernard.
Ad oggi, il film di Jean Delannoy è la più autentica ritrascrizione della vita di Bernadette; si basa su documenti e testimonianze d’epoca e su scritti della stessa Bernadette. Le ricerche hanno richiesto tre anni di lavoro.
Lungi dall’essere un film religioso, quest’opera ritrae l’atto di fede di Bernadette, la fermezza delle sue dichiarazioni di fronte all’incredulità della Chiesa e dei benpensanti e il sostegno trovato presso i più poveri.
La critica
«Questo film vuole essere un baluardo contro l’incredulità. Oggi gli uomini hanno bisogno di credere in ciò che va oltre la propria razionalità. Più l’umanità avanza sui sentieri della Scienza, più è alle prese con i grandi misteri che la avvolgono dalla notte dei tempi.»
Jean Delannoy
LA PASSIONE DI BERNARDETTE
Regia: Jean delannoy
Interpreti: Sydney Penny,J-marc Bory, Roland Lesaffre, Michèle Simonnet, Bernard Dheran.
Musiche di Francis Lai
Che vita ha condotto Bernadette dopo che le è apparsa la Vergine? Se la storia delle apparizioni è nota a tutti, la sua vita merita di essere più conosciuta.
Ha 22 anni quando Bernadette Soubirous entra in convento; otto ne sono passati dalla prima apparizione. Ora la grotta di Massabielle è divenuta luogo di culto, illuminata da centinaia di candele, non appartiene più al suo mondo. Bernadette in questi anni ha subito ogni genere di accuse ed è stata sottoposta ad estenuanti interrogatori. Ora ha un solo desiderio: fuggire dalla folla e dalla curiosità della gente. Sa che “non sarà felice in questo mondo” ed è tra le suore di Nevers, tra la malattia e le dure punizioni della responsabile delle novizie, che non crede alle apparizioni, che Bernadette, divenuta Suor Marie-Bernard, va incontro alla sua passione, ripetendo la sua professione di fede: soffrire e offrire.
Morirà mercoledì di Pasqua 1879.
Il film è basato sulle testimonianze rese nel processo di canonizzazione e si attiene, con grande scrupolo, ai fatti.
Prodotto dalla JumpCut e coprodotto dai fratelli Almodóvar e dal regista brasiliano Fernando Mereilles, il documentario mostra la dimensione etica e personale del Premio Nobel per la letteratura José Saramago (scomparso a giugno 2010) nella vita di tutti i giorni, accanto alla moglie, la giornalista e traduttrice Pilar del Río Gonçalves. Seguendo la coppia durante il processo di scrittura del romanzo di Saramago "Il viaggio dell'elefante", dalla prima bozza scritta nella casa di Lanzarote nel 2006, al lancio ufficiale del libro in Brasile nel 2008, il documentario rivela un Saramago desideroso di scrivere e cambiare il mondo, pronto al contraddittorio polemico ma anche capace di grandi slanci di affetto, a dimostrazione che genio e semplicità possono andare d'accordo e che "tutto può essere raccontato in altro modo". Il risultato sono 240 ore di girato - ridotte a 125 minuti - che mostrano il lato meno noto di uno dei più grandi scrittori del nostro tempo e una commovente storia d'amore. Ecco quindi Saramago durante i momenti più intimi della vita domestica con la moglie o durante momenti più accesi, come quando discutono di politica. O ancora, durante momenti di intima confessione. Il libro allegato "Il viaggio non finisce mai" contiene alcuni estratti da "L'ultimo Quaderno", la raccolta di scritti che il Premio Nobel ha pubblicato sul suo blog l'anno precedente la sua scomparsa, e di diversi articoli a lui dedicati firmati da Roberto Saviano, Maurizio Maggiani, Giancarlo Depretis e Flores d'Arcais.
Al termine della sua vita densa di avvenimenti, il grande viaggiatore, appassionato giornalista e autore di libri di successo, Tiziano Terzani, si ritira a vivere con sua moglie nell'appartata casa di famiglia in Toscana. Vede chiaro in se stesso, è preparato a chiudere il cerchio della sua vita. Convoca a sé il figlio Folco, che vive a New York. Gli vuole raccontare la storia della propria vita, l'infanzia e la giovinezza a Firenze, i tre decenni trascorsi come corrispondente dall'Asia per il Corriere della Sera e Repubblica, e infine lo sconvolgente viaggio dentro sé stesso, quando a causa del cancro si congeda dal giornalismo e si apre a esperienze spirituali in Asia. Tre anni presso un grande saggio nell'isolamento dell'Himalaya diventano per lui l'esperienza decisiva. Gli rendono possibile guardare alla morte pacatamente. Ora Tiziano vorrebbe trasmettere queste esperienze al figlio Folco.