La complessità sociale, segnata dalla crisi della democrazia e dai rischi di un'economia che abbandona i sentieri della vita reale, è l'orizzonte in cui si descrivono anche i moniti e le riflessioni sapienziali del magistero di Giovanni Paolo II. Alla evoluzione tecnologica, alle potenzialità smisurate che l'uomo sperimenta, alla globalizzazione del sapere e dell'agire, fanno da contrappunto le palesi violazioni del senso più autentico dell'umano e i rischi che cancellano la centralità della persona nel contesto politico, economico e sociale. Sullo sfondo dei quattro fini principali dell'economia, vivere - appagare i bisogni fondamentali - realizzare la giustizia distributiva - proteggere l'ambiente, si stagliano precisi principi e valori che debitamente devono essere tenuti in considerazione. A questa rinnovata capacità critica, in chiave etico-sociale, spinge e orienta il lavoro qui proposto dal nostro autore che presenta il magistero di Giovanni Paolo II come ancoraggio sicuro rispetto ai rischi di possibili derive umane, economiche e sociali.
Il libro studia i vari ministeri attraverso cui il Vangelo e stato trasmesso e interpretato, il ruolo dei vescovi nel risolvere le dispute, la questione dell'infallibilita delle definizioni scaturite da un concilio o dal papa e il rapporto tra magistero e teologi cattolici.
Pubblicato per la prima volta nel 1957, questo volume è un capitolo fondamentale della storiografia sulle origini della scienza moderna. Rossi vi dimostra come colui che ne è considerato il padre, affondi in pieno le radici del suo pensiero nel sapere magico-alchimistico della tradizione: Bacone emerge dalle filosofie del Rinascimento e in pari tempo le rifiuta. Il volume ricostruisce la complessità del tracciato intellettuale seguito dal filosofo inglese "dalla magia alla scienza", mostrandone sia le continuità, sia le rotture con il passato e ponendo al centro l'idea baconiana di una scienza cooperativa e pubblica, una scienza frutto del contributo di molti e finalizzata al dominio della natura e al progresso della civiltà.
L'umanesimo del tempo moderno, radicato nel relativismo etico da cui mette in guardia papa Benedetto XVI, si connatura di un carattere anticristiano che, in definitiva, risulta inumano, in quanto non corrispondente al desiderio di compimento e di senso che abita il cuore dell'uomo. La proposta cristiana rappresenta oggi più che mai una visione alternativa, aliena da ogni prospettiva ideologica, capace di riconoscere gli errori antropologici, le false idee di progresso, la cultura di morte insiti nelle più affermate teorie della modernità, alle quali contrappone la centralità della persona la cui dignità è prioritaria rispetto a qualunque concezione di popolo, società, Stato. La Chiesa si fa portatrice di questa proposta che attraverso il suo Magistero sociale che, come questo libro efficacemente dimostra, non è dottrina astratta, slegata dalla realtà. "La dottrina sociale", infatti, come scrive l'autore, che in queste pagine ne ripropone anche una lettura storica, mentre evidenzia e affronta le sfide che le competono nella contemporaneità, "porta la fede a misurarsi con l'uomo concreto, con i suoi problemi vitali. Essa illumina tali problemi a partire dalla fede, individuandone le soluzioni dentro quell'orizzonte nuovo di coscienza e di azione che la fede stessa fa accadere nel mondo". Il Magistero della Chiesa, allora, nasce dall'incontro della fede con l'uomo, con le sue problematiche reali, personali e sociali.
"Ci sono dei momenti in cui non ci si può rassegnare all'andazzo delle cose, alla legge del più forte: bisogna trovare il coraggio di esporsi e denunciare" dichiara Nino Di Matteo a Loris Mazzetti, spiegando in questo modo la sua decisione di rompere un silenzio che per tutta la durata della sua carriera di pm antimafia lo ha tenuto lontano dai microfoni e dai riflettori. In un'intervista che si delinea piuttosto come un dialogo, un accorato sforzo di capire come e perché la riforma costituzionale della Giustizia, la legge bavaglio, il processo breve metterebbero a rischio la democrazia. Di Matteo arriva fino al cuore del problema per farci capire come bloccare questa deriva, che sopravvive a qualunque tipo di esecutivo. Con il coraggio che lo ha contraddistinto in questi anni smaschera le false motivazioni, le ipocrisie e le demagogie nascoste dietro la riforma, e ne svela gli inquietanti parallelismi con il Piano di rinascita democratica della P2. Ma non solo: le sue parole ci spiegano a che punto si trovano le indagini sulla "trattativa" tra Stato e mafia, sulla strage di via D'Amelio, e su personaggi discussi e discutibili che ancora oggi tengono in mano le redini del potere, dopo le rivelazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza. Il tutto con lo sguardo rivolto al suo grande maestro di lotta antimafia e di coraggio: il giudice Paolo Borsellino.
Il tempo di Avvento e il Natale come percorso sulla scia dei Magi da proporre ai ragazzi dagli 11 ai 16 anni dei gruppi ministranti e non solo. Ogni tappa propone un'attività e un atteggiamento per scoprire la vita come viaggio nell'amicizia con Dio. Eetà di lettura: da 11 anni.