La bellezza: uno dei miti di sempre che fa battere il cuore, magnetizza e alimenta oggi un'industria dal fatturato in continua crescita. Fino a creare l'illusione dell'eterna giovinezza. Ma esiste anche un'altra bellezza (quella «che salverà il mondo» secondo un'espressione di Dostoevskij) evidenziata e diffusa dalla persona "veramente buona". Di questo parla in maniera appassionata l'autore nel presente opuscolo, puntando soprattutto sul valore della dimensione interiore, condivisibile anche dai... "non belli" esteriormente, giustificandola e proponendo le migliori strategie per tonificarla.
Pensato per genitori, educatori e insegnanti di preadolescenti e adolescenti, come spazio in cui poter rileggere e riflettere sulla fisionomia della loro età e comprenderne la bellezza. L'autore parte dalle pratiche quotidiane che tutti si ritrovano a sperimentare giorno per giorno, con molteplici esempi concreti e testimonianze di professionisti dell'educazione. Le nuove generazioni stanno faticosamente cercando di orientarsi in un mondo complesso: il coraggio di affrontare queste sfide e la fiducia in un futuro tutto da inventare devono necessariamente essere il nostro lascito. I ragazzi e le ragazze hanno bisogno di incontrare adulti che sappiano infondere in loro il desiderio di crescere, di diventare grandi e schiudersi a sé stessi.
Riconosciuto come mediazione al Catechismo CEI per l'Iniziazione cristiana dei bambini, il testo contiene suggerimenti per le attività con i piccoli di tre/cinque anni, strutturate in un cammino organico e graduale, e indicazioni sul metodo scelto dall'Azione cattolica per accompagnare i piccoli alla scoperta della fede.
Insieme al testo ci sono Work in progress per la formazione di educatori e catechisti e In famiglia, una Agenda per le famiglie dei bambini.
Tre strumenti in uno, a sostegno del servizio educativo per scoprire la bellezza di essere comunità e di scendere in campo tutti insieme gridando Ragazzi, che squadra!
Se la nostra salute e le circostanze della nostra storia ce lo permettono, a tutti capiterà di invecchiare. Ma questo significa maturare? José María Rodríguez Olaizola offre una riflessione molto audace sul passaggio dalla giovinezza all'età adulta e sulle battaglie che sicuramente fanno parte di quasi tutte le vite: per la libertà, per poter vivere storie autentiche e non legami fatti di invisibili catene, per trovare il vero amore, per accettare i limiti... Questo è un libro per i giovani che sono chiamati a diventare adulti e per gli adulti che sono stati giovani e che possono ripercorrere la strada percorsa... per riscoprirne il senso, per dare nuovo valore a ogni istante. Perché sì, la vita è danza, e il tempo che viviamo è uno dei più straordinari compagni.
Questo libro raccoglie l'esperienza, lunga trent'anni, dell'autore che ha attraversato le case di un paese di provincia, le strade di una diocesi e le regioni di tutta l'Italia, passando per momenti molto importanti come gli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana e il Sinodo universale dei giovani. Un lungo cammino che tiene conto dei temi pastorali, diventati snodi decisivi e che hanno costituito il filo rosso dei convegni nazionali organizzati dal Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI in questi anni. La questione della pastorale giovanile non risiede in una ricetta adatta a qualunque situazione, ma nell'impegno di un ascolto e accompagnamento che riguarda gli educatori e i ragazzi a loro affidati.
Possiamo ancora educare la generazione Z? Il volume cerca di dare riposte a questo quesito, raccogliendo il lavoro della Facoltà Teologica Pugliese che parte dai "vissuti personali di vita" (Prefazione di Alfonso V. Amarante).
Il terzo titolo di un sussidio in quattro libretti, impostato secondo le età dei destinatari, per riscoprire e rinnovare la gioia dell'incontro personale con Gesù nella vita quotidiana. Qui il testo accompagna gli adolescenti con la forza comunicativa della testimonianza e attraverso proposte per sentire Gesù di Nazaret come energia che accende i loro desideri, progetti e sentimenti.
Un libro dedicato ai bambini, per aiutarli a comprendere gesti, simboli e parole della celebrazione eucaristica. Un volume pensato per un approccio laboratoriale al catechismo. Illustrato e a colori, è ideale anche per aiutare i catechisti nel loro lavoro.
Il mondo dell'educazione salesiana si è interrogato in forma puntuale attorno alla questione dell'ambiente educativo digitale e di come realmente poter avviare percorsi in grado di accompagnare le nuove generazioni nella loro esperienza a metà tra on-line e on-life. In pochi lustri è diventato chiaro quanto fosse necessario che gli educatori intervenissero in modo deciso, ma non repressivo, prolungando la tradizione pedagogica di san Giovanni Bosco e del Sistema Preventivo. Il progetto GioProNet (Giovane Provveduto On Net) raccoglie il testimone di questi stimoli e propone un percorso che sia anzitutto un mettersi a fianco dei ragazzi, uno stare accanto, un rinnovato modo di attualizzare l'assistenza salesiana.
Una riflessione sul significato della vocazione al servizio educativo: un libro per ogni educatore della comunità parrocchiale.
Qual è il senso profondo della vocazione al servizio educativo? Quale valore aggiungono ad esso la vita di gruppo e l’esperienza associativa? Soltanto se profondamente radicata nella vita della Chiesa la vocazione dell’educatore si apre ai bisogni della comunità, servendola davvero.
Un libro utilissimo per educatori, catechisti, formatori.
In formato tascabile, brani del Vangelo accompagnati da brevi meditazioni, spunti artistici, letterari, musicali e video! Con i podcast per vivere i tempi forti.
Un taccuino personale per interagire individualmente con i Vangeli proposti nel cammino formativo dell’Azione cattolica per gli adolescenti (15-18 anni), pensato per favorire un incontro autentico con la parola di Dio nella preghiera, individuando i tempi necessari e integrando musica, cinema, arte e letteratura.
Il presente volume intende collocarsi in continuità con le riflessioni teologico-pastorali del prof. Riccardo Tonelli, Direttore dell’Istituto di Teologia Pastorale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma dal 1983 al 1998, che ha avuto particolarmente a cuore il tema della narrazione nella Pastorale giovanile e nella catechesi. A ciò, si aggiunge che papa Francesco ha dedicato il messaggio per la 54° giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 24 gennaio 2020 al tema della narrazione: Dio e l’uomo intrecciano le fila della loro relazione sul telaio della storia, narrandosi reciprocamente delle “storie”.
La Bibbia ha un carattere prevalentemente narrativo, ed anche Gesù ha rivelato il volto del Padre parlando con parabole, brevi narrazioni tratte dalla vita di tutti i giorni. Inoltre l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di un Dio “narratore”, ha un’identità costitutivamente narrativa. Il titolo del libro, Raccontare la fede ai giovani. Pastorale giovanile e linguaggi narrativi, riflette le considerazioni espresse, focalizzandole sull’età giovanile. In tal modo, approfondisce il rapporto tra giovani, fede e narrazione ed invita a “sentire” la connessione pastorale tra la comunicazione della fede e i linguaggi della cultura attuale con cui le nuove generazioni s’esprimono e s’identificano.
I tredici contributi del volume esprimono la consapevolezza che la narrazione è il terreno comune dove le parole di Gesù, Verbo di Dio fatto carne, s’incrociano con le parole degli uomini di tutti i tempi e con i linguaggi espressi dalla cultura moderna. Con ciò, non si vogliono certo escludere dall’orizzonte ecclesiale altre forme di linguaggio o di stile letterario e neppure ci si vuole riferire ad uno schema di evangelizzazione unidirezionale, in cui i giovani sono considerati come destinatari di una narratio fidei raccontata dagli adulti. Chi “racconta” non fa mai un monologo centrato su di sé, ma cerca di entrare in sintonia empatica con l’altro, suscita emozioni, apre orizzonti, si mette in
attesa delle risonanze altrui, cerca un punto di contatto dove intrecciare legami, mosso dal desiderio di fare un tratto di strada insieme ad altri.
Nella prima parte del volume, Fede, narrazione e comunità cristiana, abbiamo contributi che indagano motivi biblico-teologici della narrazione ecclesiale ed alcune direttrici fondamentali di carattere epistemologico, catechetico e pastorale. La seconda parte, Linguaggi e narrazioni nella cultura giovanile, si mette in ascolto delle analisi sociologiche, dei linguaggi della rete, della musica, delle serie Tv, della letteratura, dell’autobiografia. Il testo è volutamente aperto, perché attende d’intrecciarsi con la storia del lettore. La preoccupazione non è di de-finire ma, al contrario, di aprire, nell’in-definito, spazi di riflessione, di discernimento, di libertà che sanno mettersi in gioco per ascoltare, dialogare, ricercare nuovi linguaggi “narrativi”.