«Lo stupore è come il sole che improvvisamente, nelle primissime ore del mattino, spunta dietro le alte cime di un suggestivo panorama montano e attraversa l'aria tersa con le sue braccia potenti, raggiungendo tutto ciò che finii a poco tempo prima era immerso nell'ombra, nella bruma, nell'indefinito. Lo stupore è una luce forte che ci fa dolcemente sobbalzare, ci riempie di emozioni, ci porta vita e ci conduce fuori dall'oscurità. Stupirsi è un'arte che pochi conservano ancora, un'arte che la frenesia dei tempi contemporanei ci ruba e poi ci fa dimenticare. Ma la capacità di stupirci continua ad abitare nel profondo del nostro cuore, della nostra umanità, piena di desiderio che qualcuno o qualcosa la risvegli e ci doni l'emozione di un po' di stupore».
L'annuale pellegrinaggio organizzato per i giovani preti della Diocesi di Milano si è svolto quest'anno in Polonia, ponendo al centro della riflessione la figura di Giovanni Paolo II.
Giovanni Paolo II si fece un’idea precisa della società italiana di fine Novecento e concepì un progetto per il rilancio della Chiesa che doveva favorire una ripresa di vigore per l’intero paese. Due le proposte che dovevano agevolare una forte ripresa interna e un’irradiazione sull’intero continente europeo: da una parte la riscoperta di una fede più autentica come salda radice capace di generare un nuovo umanesimo; dall’altra, la partecipazione attiva dei cattolici alla ricostruzione civile della nazione.
Ancora oggi la visione di papa Wojtyla può offrire un contributo significativo per superare la crisi e rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
L?Autore
Antonio Scornajenghi è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Roma III. È autore di articoli e saggi sui partiti e i movimenti politici italiani in età liberale, sul rapporto tra mondo cattolico e istituzioni liberali e sul pontificato di Giovanni Paolo II. Tra le sue pubblicazioni: La Sinistra mancata. Dal gruppo zanardelliano al Partito Democratico Costituzionale Italiano (1904-1913), Roma 2004; L’alleanza difficile. Liberali e popolari tra massimalismo socialista e reazione fascista (1919- 1921), Roma 2006. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato «Stampa laica e mondo politico in Italia di fronte a Giovanni Paolo II», in Shock Wojtyla, (2010).
"Giovanni Paolo II rimane una figura da tutti amata e presente nella memoria collettiva. E prima di tutto in ragione di quanto egli è stato, manifestando nella sua persona quell'unità di mente e cuore, di umano e divino, che rende l'uomo semplice e vero. Egli è stato in tutta la sua vita un testimone, cioè una persona la cui vita non parla di sé, ma da sé. La Famiglia spirituale dell'Opera Madonnina del Grappa sente un particolare legame con l'insegnamento di questo grande uomo di Dio. Da qui l'esigenza della sosta che si fa riflessione, quasi a voler prendere coscienza dei fili comuni e sottili che legano l'uno all'altra. Molti tratti sembrano unire la figura di Karol Wojty?a - poi Giovanni Paolo II - a quella di Padre Enrico Mauri, fondatore dell'Opera Madonnina del Grappa. Entrambi sono stati resi partecipi della grande intuizione del mistero nuziale di Cristo e della Chiesa, quasi come di una luce che irradiasse in dono nuovo e fecondo l'articolazione della fede, rendendola partecipe di una forza e di uno slancio vivente, tale da coinvolgere tutto l'uomo e ogni uomo e donna. È singolare validità di questo testo indicare come il mistero nuziale sia significativo non solo per i temi del matrimonio e della famiglia, con le questioni etiche e morali che implicano nella situazione presente, ma anche perché tocca l'anima di una sensibilità che integra il tema dell'affettività nella riflessione e nella vita cristiana, aspetto tutt'altro che secondario alla sensibilità dei tempi che lo Spirito sollecita." (Dalla Presentazione di Francesco Pilloni)
Dopo aver preso in esame alcuni tra i contributi filosofici e soprattutto sociologici elaborati ultimamente in materia, l'autore passa a considerare un tentativo di riforma dell'amore per approdare alla riduzione dei termini del fenomeno erotico in Jean-Luc Marion e successivamente al pensiero filosofico di Karol Wojtyla.
Karol Wojtyla e Gianna Beretta Molla: due grandi santi del nostro tempo, che non si sono mai conosciuti su questa terra, ma che sono legati da una singolare e straordinaria storia, narrata in questo libro. Gianna ha sacrificato la propria esistenza per poter dare alla luce il suo quarto figlio. Karol Wojtyla ha potuto vivere, diventare papa, uno dei più grandi papi della storia, solo perché sua madre, Emilia, come Gianna, ha rifiutato di seguire il consiglio dei medici che la invitavano ad abortire perché quella gravidanza avrebbe compromesso la sua esistenza. Gianna è morta a 40 anni, una settimana dopo il parto; Emilia è morta a 44 anni, nove anni dopo il parto, anni vissuti in un continuo drammatico calvario fisico.
Un piccolo libro per un grande testimone, Giovanni Paolo II, il papa oggi beato, l'"atleta di Dio" che Vittorio Messori ricorda nella sua ultima notte dolorosa domandandosi: "Chi è, davvero, colui il cui respiro difficoltoso si leva da quel letto di ospedale?" è la croce a dare senso a tutto. Come scrive nell'introduzione Luigi Negri, "la croce è la radice della dignità dell'uomo". Ecco perché a un certo punto papa Wojtyla esorta: "Ciascuno di noi, guardando Cristo crocifisso, ritrovi la propria grandezza e la propria dignità". Una raccolta di testi, anche inediti e mai tradotti, dai pellegrinaggi polacchi a una preghiera in forma di poesia: "Accogli coloro che accettano la croce, coloro che non la capiscono e coloro che la evitano... accetta l'uomo!" Con testi di Vittorio Messori e Luigi Negri.
Karol Wojtyla da giovane diede vita insieme ad altri studenti al teatro rapsodico, rappresentato clandestinamente nelle cantine della Polonia occupata. Durante una delle recite una Voce intervenne nel suo monologo e il monologo divenne un dialogo che lo mise in crisi. E la crisi si trasformò in fede profonda e incrollabile. Gli eventi storici lo portarono poi lontano dagli amici e dal teatro. Studiò molto ma, nonostante la cultura acquisita, il suo modo di esprimersi rimase ancorato all'esperienza fatta nel teatro rapsodico. Un giorno quella Voce si espresse più forte che mai e gli disse: "Karol, ti ho scelto. Ora scegli tu il tuo nome." "Non ne sono degno, rispose Karol, io al massimo posso essere un cantore, un poeta, un rapsodo, ma..." "Ecco tu sarai il mio Rapsodo", rispose la Voce. "Va bene, disse Karol,..., se mi sbaglio mi corrigerete!" E così Giovanni Paolo II iniziò il suo viaggio incontrando milioni di persone, e tra quelle persone c'ero anch'io. Fin dalla prima volta che lo vidi pensai: "Ecco Karol, l'Artista di Dio".
L'autore approfondisce alcuni aspetti sconosciuti della vita, del pensiero, della missione del papa polacco, Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II), inerenti gli inzi del suo mandato sacerdotale e la fine della sua vita su questa terra.
A volte le parole umane assumono un significato più profondo col passare del tempo, rivelando come chi le aveva pronunciate esprimesse una verità la cui grandezza sembra accrescersi ogni giorno di più. Accade questo rileggendo i "Discorsi" che Giovanni Paolo II ha rivolto al Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, fondato e inizialmente diretto da Anna Cappella, una figura di medico e di religiosa che, col Papa, ha avuto un rapporto privilegiato. Generate dal magistero e dalla profonda sensibilità umana di Papa Wojtila, queste pagine sviluppano una catechesi completa sul delicato ed entusiasmante tema della trasmissione della vita e della procreazione responsabile e, in tempo di "sfida educativa", diventano un "mandato d'amore" per insegnanti dei metodi naturali, sacerdoti, medici, educatori, ma anche per le coppie che cercano di vivere in pienezza la vocazione coniugale, per i giovani che rischiano di sciupare la bellezza della sessualità... Per chiunque voglia imparare a leggere , attraverso la conoscenza e il rispetto della fertilità umana, quel disegno di amore e vita che Dio stesso ha sapientemente scritto nel corpo e nel cuore di ogni creatura.
L'insegnamento di Giovanni Paolo II sulla donna, parte integrante della sua antropologia, viene presentato in questo volume, affrontando le questioni fondamentali che attengono alla verità della persona e alla dignità della donna e interrogandosi su quale femminismo sia oggi urgente promuovere. Dalla filosofia alla letteratura, dal magistero al suo apostolato tutto il pensiero, la produzione, la stima e l'ammirazione per il genio femminile di Giovanni Paolo II.
Karol Wojtyla è stato protagonista del Concilio a tutti gli effetti, contribuendo, personalmente e come successore degli apostoli, all'accoglienza del prezioso dono del Vaticano II. Il testo, attraverso la presentazione articolata degli interventi orali e scritti di Karol Wojtyla durante i quattro periodi del Concilio, vuole contribuire all'identificazione di alcune chiavi di lettura fondamentali degli insegnamenti conciliari. La partecipazione del futuro pontefice ai lavori del Vaticano II permette di riconoscere uno stile teologico-pastorale che rappresenta, personalmente ed emblematicamente, il nucleo oggettivo e fondamentale dello "stile conciliare"