Il volume cerca di ripercorrere, attraverso uno spoglio dei documenti, la complessa vicenda dei soggiorni fiorentini di Giovanni Verga e di far luce sul ruolo che la città toscana svolse nel processo formativo del giovane Catanese, dal suo primo viaggio, verosimilmente del '65, a quello del '79: un arco di tempo in cui lo scrittore prese le distanze dalle problematiche romantico-risorgimentali dei suoi esordi e si accostò con graduale consapevolezza alle argomentazioni veriste e post-unitarie. Il libro propone dunque, per la prima volta, una rigorosa ricognizione di quanto ha preceduto ed accompagnato le scelte di Verga, la sua militanza nei "salotti" culturali, gli incontri con i giornali e i giornalisti, le frequentazioni teatrali, il circuito dei libri e degli autori e, insomma, il perimetro di quegli ambienti e di quelle sollecitazioni umane e intellettuali che lo aprirono ai temi della modernità e alla scrittura delle sue opere maggiori.
Il bolscevico bianco, benevolo nei confronti della rivoluzione sovietica, ma con una precisa interpretazione cristiana dei suoi contenuti: si delinea così la figura di Guido Miglioli, attivista antifascista, leader delle leghe contadine cattoliche che nei primi del Novecento si batterono in difesa dei diritti dei lavoratori delle campagne. La vita del sindacalista, costretto all'esilio dalla minaccia squadrista, si intreccia con quella politica della sua terra di origine, Cremona, con la storia dell'Italia tra la Prima guerra mondiale e la fine della Seconda e, valicandone i confini, anche con quella europea e sovietica. Il meticoloso lavoro di archivio della storica restituisce qui al lettore una visione degli anni che videro nelle campagne della Valle padana un susseguirsi di cambiamenti economici, sociali e culturali, di lotte contadine contro la guerra, di scioperi e occupazioni, di violenza fascista e di opposizione ad essa, ma anche il confronto tra idee anarchiche, comuniste e cattoliche. La biografia di Miglioli, e il "migliolismo" derivato, dilata la storia locale in storia transnazionale, di tempi di guerra, ma anche di utopie e tragedie politiche, toccando gli anni del secondo dopoguerra, segnati da ricostruzione e nuove lotte nella democrazia.