Il libricino presenta molto semplicemente la vita di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, ed è illustrato – dallo stesso autore del testo – con i fatti salienti della sua vita. È un opuscolo popolare, adatto alla gente che non ha molto tempo da dedicare alla lettura ma che senz’altro è affascinata dalla vita e dal messaggio di uno dei più grandi uomini della storia recente.
A ricordo di questa grande figura e del suo percorso, De Agostini pubblica “Giovanni Paolo II - I viaggi nel mondo”. Fra gli eventi più significativi infatti che caratterizzano il suo pontificato figurano i numerosi viaggi all’estero attraverso i quali ha ribadito il carattere di universalità e globalità della Chiesa Cattolica. Di ogni viaggio si riporta il messaggio che il Pontefice ha inteso attribuirgli, ogni tappa regala un’istantanea dei paesi attraversati. Il volume, unico nel suo genere, presenta anche i progetti, i viaggi mai intrapresi e alcuni viaggi in Italia. Un’occasione in più per conoscere la personalità di un Papa molto amato, un comunicatore straordinario
Negli anni Settanta, due giovani rumeni, Lino Dragu e Giorgio Picu, fuggono dalla loro nazione, che vive gli anni difficili del regime comunista di Ceausescu, e cercano rifugio nella cattolicissima Polonia per realizzare il sogno di diventare sacerdoti.
A Cracovia incontrano il vescovo, monsignor Karol Wojtyla, che li accoglie e li aiuta a raggiungere, dopo non poche traversie, l’Italia e a studiare in seminario. Ordinati sacerdoti, don Lino e don Giorgio si incardinano nella diocesi di Civitavecchia, dove ancora oggi esercitano il loro ministero pastorale.
Le memorie di questi due sacerdoti aprono una finestra su uno spaccato di storia dell’Est europeo nei decenni della cosiddetta “guerra fredda”, per far emergere non soltanto le loro vicende personali in un periodo storico complesso ma anche la grande figura dell’“amico” Giovanni Paolo II, che hanno successivamente ritrovato a Roma come pastore della Chiesa cattolica.
Un debito di riconoscenza a Karol Wojtyla, per testimoniare una santità che si è fatta partecipazione e solidarietà allo scopo di favorire la realizzazione del sogno di una vita.
Destinatari
Tutti, soprattutto quanti sono incuriositi da questo particolare tratto di storia e dalle vicende umane dei protagonisti.
Autori
Lino Dragu e Giorgio Picu, originari della Romania, sono sacerdoti della diocesi di Civitavecchia. Laura Badaracchi, giornalista free-lance, collaboratrice di molte testate giornalistiche, tra le quali Avvenire, ha curato la revisione del testo
La biografia di Giovanni Paolo II è stata scandagliata a fondo: resta ancora da penetrare il suo pensiero.
Attraverso le migliaia di interventi, encicliche, appelli, si compone un quadro molto articolato delle posizioni politiche e sociali di Karol Wojtyla, il papa dei diritti umani e insieme del conservatorismo morale.
Di cosa parla un papa a tavola con i vescovi di un paese che sta visitando? Nonostante lo sviluppo mediatico e la informalità cui ci ha abituati papa Francesco, non è facile saperlo. Non ci sono registrazioni, appunti, trascrizioni. O almeno non nella maggioranza dei casi. Solo in un caso, solo per un Pontefice, o meglio per un santo, abbiamo la preziosa possibilità di rileggere e rivivere alcuni di questi momenti. Lo storico e ineguagliabile archivio sonoro della Radio Vaticana infatti custodisce alcune registrazioni di quei momenti. Brani di discorsi improvvisati da Giovanni Paolo II in ogni parte del mondo dai quali si traggono significative indicazioni su come il Concilio abbia cambiato il senso stesso della comunione tra i vescovi e con il Vicario di Cristo. Brani che raccontano, fin dall'inizio del pontificato, quale fosse l'ecclesiologia di Giovanni Paolo II anche attraverso dei riferimenti non specificamente dottrinali, ma attraverso le pagine della memorie di un vescovo, Wojtyla appunto, che aveva portato la Chiesa polacca a Roma perché nella Chiesa della sua patria c'era da sempre Roma. Polonia semper fidelis, un motto che molti di noi hanno imparato in quello scorcio di anni '70 che, per gli italiani in particolare, erano un'epoca buia. Terrorismo, crisi economica, parole che più di trenta anni dopo sono tornati prepotenti nelle pagine di cronaca.