Editoriale studi Goffredo Zanchi, Il sinodo diocesano del 1910; Documenti Giancarlo Carminati, Vicende e intrecci nel carteggio Angelo Giuseppe Roncalli - Fortunato Benzoni Vincenzo Pergolizzi, La deposizione di monsignor Angelo Giuseppe Roncalli al processo di Norimberga (giugno 1946); Archivio Juanita Schiavini Trezzi, L'Archivio personale di papa Roncalli.
«Questo Santorale contiene, oltre alla densa introduzione, saggi davvero di valore, che permettono di entrare nella spiritualità di Angelo Giuseppe Roncalli - San Giovanni XXIII e di conoscerla meglio. Questa raccolta di studi aggiunge un tassello prezioso e senz'altro originale ai numerosi studi dedicati negli ultimi decenni al papa bergamasco. A ben vedere, la sua figura è stata spesso accostata sotto il profilo storico, biografico, psicologico, ecclesiologico e spirituale. Mancava però una riflessione che ponesse in rilievo l'influsso che i santi hanno avuto nella sua formazione e maturazione umana, cristiana e sacerdotale. Da questo studio emerge che nella sua opera di "aggiornamento" della Chiesa, papa Roncalli si è costantemente ispirato ai santi Benedetto da Norcia, Gregorio Magno, Francesco d'Assisi, Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo, Francesco di Sales, Gregorio Barbarigo... Sono loro i veri riformatori della Chiesa perché hanno vissuto la fede con originalità, incarnandola in forme diverse che resero possibili anche le riforme allora necessarie per la santità della Chiesa stessa. Questo libro è anche un invito a considerare il valore dell'agiografia: lo studio dei santi offre chiavi insostituibili per comprendere il mistero di Dio e la vita cristiana. Scrivere e parlare di santi non ci porta fuori dal mondo, né ci avvilisce il confronto tra loro e le nostre fragilità. Al contrario, essi ci incoraggiano e arricchiscono la nostra umanità». (dalla Prefazione del cardinale Marcello Semeraro)
L'esperienza personale della guerra, mai rinnegata dal futuro Papa, lo portò in seguito a ripensare il rapporto tra fede e guerra ?no a ridimensionare, dopo Hiroshima, la ragionevolezza della tradizionale dottrina della "guerra giusta". L'esperienza del cappellano Roncalli in guerra fu decisiva nell'elaborazione di una delle encicliche più famose e conosciute.
"Ho sempre considerato Giovanni Paolo II come un padre. Anzitutto perché quando ho avuto problemi ne ho potuto parlare solo con lui. Mi reputo soltanto un uomo che ha avuto la grande fortuna di stare costantemente a mezzo metro da quest'uomo. Tra noi non c'erano grandi discorsi: il Papa mi parlava con gli occhi. Quando ho l'opportunità, parlo volentieri perché la gente ha sete di sapere. Ci sono cose, fatti, eventi, discorsi che nessuno conosce, per cui ho ancora di più il desiderio di dare la mia testimonianza, e la gente che mi ascolta ancora è maggiormente desiderosa di conoscere Giovanni Paolo II". L'intento di questo libro-intervista è presentare la figura di Giovanni Paolo II secondo Arturo Mari, il fotografo ufficiale che l'ha seguito in tutti i viaggi apostolici e in tutti gli impegni a Roma, stando a così stretto contatto fino a diventare un familiare del Papa. In questo libro-intervista racconta come l'ha visto attraverso la macchina fotografica e come l'ha conosciuto nello stretto rapporto - non solo professionale - della vita quotidiana.
E' qui per la prima volta ricostruita e documentata - attraverso l'analisi di fonti inedite provenienti da archivi nazionali e privati - la relazione tra il movimento organizzato dei lavoratori cristiani e le autorità ecclesiastiche, a partire dagli anni che precedono il Concilio Vaticano II fino ai fecondi anni Sessanta e Settanta, segnati dal magistero d Giovanni XXIII e Paolo VI. L'autore indaga la "storia spirituale" delle ACLI e il loro rapporto con la Chiesa: un alternarsi di momenti di dialogo e collaborazione ad altri di allontanamento o distacco, come la pubblica deplorazione di papa Montini nel 1971. La ricerca storica dipana i fili del rapporto tra fede e politica, chiarisce il ruolo e le responsabilità dei laici nella Chiesa italiana ed esplica l'evoluzione del pensiero sociale cattolico.
Questo libro vi invita a visitare Sotto il Monte Giovanni XXIII, paese natale del Papa che ha voluto il Concilio, oggi santuario a cielo aperto. Testi e immagini aiutano a scoprire o a riscoprire non solo le sue radici e i luoghi a lui familiari, ma anche la sua vita e la sua spiritualità, e vi accompagnano mentre vi affacciate con lui alla sua prima “finestra sul mondo”. Guardando attraverso di essa con i suoi occhi e il suo cuore, attingendo a quella fede che qui ha imparato a respirare. E l’ha reso grande - un santo - davanti a Dio e al mondo.
Un volume che non vuole essere una biografia, né un saggio ma solo una raccolta di preghiere per aiutare il lettore ad avvicinarsi a questa figura conosciuta certamente nei suoi cinque anni di pontificato ma che va scoperta integralmente (Emanuele Roncalli). Dal “Giornale dell’Anima” all’enciclica “Pacem in Terris”, gli scritti di papa Giovanni XXIII custodiscono tesori di inestimabile valore. Le preghiere ne fanno parte a pieno titolo. Accanto a quelle accolte dalla grande tradizione della Chiesa, possiamo qui leggere – e soprattutto – recitare le “sue” preghiere (Gianni Maritati).
Aperto ancora da un saggio interpretativo e chiuso da una prosopografia dei personaggi e delle istituzioni più rilevanti dei tre tomi procurata da Alessandro Angelo Persico e Goffredo Zanchi, il volume dedicato agli anni 1913-1914 conclude il trittico dei contributi di Angelo Giuseppe Roncalli a «La vita diocesana». Dopo il volume borromaico e il tomo centrato sul confronto con il moderno, "Anni di prova" testimonia il declino dell'attività di Roncalli redattore. Questo declino fu giustificato dal contesto generale e dalle circostanze particolari nelle quali il segretario di Radini Tedeschi si trovò a vivere. Il contesto generale è quello che portò allo scoppio del primo conflitto mondiale; la rapida accelerazione degli eventi - che sembrò in un primo momento non toccare l'Italia - si saldò alle circostanze particolari del declino fisico del vescovo di Bergamo. Il futuro papa Giovanni XXIII aveva scritto molto negli anni in cui l'attività del suo vescovo fu più intensa, poiché egli non poteva sapere che a tale attivismo sarebbe seguito un progressivo esaurimento. Le pagine della «Vita diocesana» dedicate alla morte di Radini mostrano fino a che punto gli anni 1913 e 1914 siano stati per Angelo Roncalli davvero "Anni di prova", a conclusione di una esperienza redazionale che fu anche una esperienza umana, destinata a segnare in profondità il punto di vista roncalliano sulla realtà.
Editoriale di Ezio Bolis.
"Nella temperie moderna" (1911-1912) rappresenta l'elemento centrale del trittico su Roncalli e «La vita diocesana». Se il primo volume -All'ombra di san Carlo Borromeo (1909-1910) - ha offerto al lettore la chiave d'accesso al mondo del giovane segretario del vescovo di Bergamo Giacomo Maria Radini Tedeschi, il secondo tomo consentirà di compiere un passo ulteriore. Questo passo andrà compiuto tenendo sempre presenti i dati di partenza: su incarico del vescovo Radini, nel 1909, Guglielmo Carozzi (come direttore responsabile) e Angelo Roncalli (come segretario) rinnovarono e rilanciarono il «Bollettino del Segretariato del clero», trasformandolo ne «La vita diocesana»; nel maggio 1960 Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto papa Giovanni XXIII, rivendicò a sé l'autografia quasi completa delle annate 1909-1914; pochi mesi più tardi, su sollecitazione del suo segretario Loris Francesco Capovilla, papa Roncalli siglò con una "r" di auto-attribuzione le pagine della sua copia personale delle prime cinque annate della rivista. Come per il primo volume "borromaico", la scelta di valorizzare in pieno le auto-attribuzioni roncalliane mediate da Capovilla ha implicazioni profonde nella ricostruzione del profilo del giovane Angelo Giuseppe Roncalli. Il sottotitolo del secondo tomo (di tre), Nella temperie moderna, consente di intravvedere quello che sarà il filo dell'opera: il rapporto con la modernità e la distanza dal "modernismo". Il volume dedicato agli anni 1911-1912 continua a essere rigorosamente fondato sul patrimonio archivistico custodito dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo, valorizzato dalla collana Fonti e ricerche, e sostenuto dal progetto "Roncalli e Bergamo" finanziato dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo e, per ciò che riguarda il progetto di edizione dei contributi roncalliani alle prime cinque annate de «La vita diocesana», dalla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Caorle, storica isola del Dogado di Venezia, immersa nelle lagune, oggi in parte bonificate, tra i fiumi Livenza e Tagliamento. Caorle è diventata nel tempo una splendida ed accogliente cittadina turistica e balneare. Tra le sue calli ed i coloratissimi campielli si respira ancora l'aria della Serenissima. Scavando ulteriormente nel tempo, ci si accorge che il luogo è ricco anche di accertate presenze dell'antica Roma. Vicinissime, sono infatti, le celebri città romane di Aquileia e Concordia Sagittaria. E' in questo ambiente denso di storia, natura e tradizioni religiose che, lo scrittore, inizia a raccontare la storia della sua vita.
Venezia, la narrazione ci porta anche in questa meravigliosa città, conosciuta con l'appellativo "Serenissima" o "Dominante" per via della sua storica ed indiscussa secolare potenza Marinara. Poi, in maniera inaspettata, il racconto ci conduce addirittura nella Città Eterna e più precisamente nello Stato della Città del Vaticano, dove, l'autore, disegna interpretazioni tanto brillanti quanto personali, di un pontificato breve ma intenso. La consumata bandierina dell'automobile ufficiale di Papa Giovanni XXIII, qui riprodotta, ne è fedele testimone. Tanti i chilometri percorsi…e tanti i cambiamenti e rinnovamenti che hanno contribuito a cambiare il volto della Chiesa.
La vita di Papa Roncalli è stata caratterizzata da un’adesione completa alla Parola, sorgente di pensiero e di azione. La sua spiritualità è stata vissuta nel tenersi “sempre con Dio e con le cose di Dio”, e nella consapevolezza di una fraternità universale che preferisce innalzare ponti piuttosto che barriere. Ma l’adesione a questo nucleo si carica anche di valenze creative perché sostenuta dalla continua attenzione alla Storia, dove il Vangelo deve essere calato. Per questo, quasi a sigillo del suo percorso, resta l’attualità del messaggio lasciatoci dal pontefice sul letto di morte: «Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire l’uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica”.