Monte Sole è una collina dell'appennino Bolognese, nota per la più grande strage perpetrata dalle truppe tedesche nell'Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale: tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 muoiono circa ottocento persone in diverse località distribuite su quella montagna. L'eccidio è passato però alla storia come l'eccidio di Marzabotto, per il luogo in cui dal 1945 si è svolta la celebrazione di ricordo annuale. Solo dal 1975 si è iniziato a parlare di Monte Sole, in particolare per impulso delle comunità cristiane che hanno scelto di risalire alle disabitate località del massacro e di ripulire le rovine delle chiese. Il libro affronta la strage da punto di vista, finora poco approfondito: quello ecclesiale. Attraverso un minuzioso e paziente esame delle fonti reperibili, dopo un lungo silenzio su quelle vicende, si è passati ad una riscoperta che ha riconosciuto in quei luoghi un "santuario" per il nuovo millennio. Il percorso di analisi permette di rileggere in modo fecondo la storia della diocesi all'interno delle vicende italiane dal dopoguerra alla fine del millennio. Nello stesso tempo la riscoperta di quella realtà così tragica fa emergere domande che conducono a rileggere questioni storiche e teologiche preziose per comprendere gli appelli dell'oggi.