Il "Contra fatum" di Gregorio Nisseno rappresenta il contributo più denso e significativo di un Padre della Chiesa al dibattito antiastrologico, prosecuzione della riflessione sul fato e il libero arbitrio avviata nelle scuole filosofiche di età ellenistica. In un fitto succedersi di argomentazioni, in parte attinte alla tradizione filosofica, in parte non attestate altrove, Gregorio difende la libertà dell'uomo: "sorte e destino è la volontà di ciascuno". Non sono le stelle che assegnano all'uomo la sua sorte: egli è libero e, se vuole avere parte di vero bene, deve rivolgere lo sguardo a Dio, che ne è l'unica fonte.