Tratto da un blog già noto agli utenti della rete, che raccoglie note autentiche di professori rassegnati, indignati, a volte spaventati dalle imprese degli alunni, questo libro racconta avventure tra i banchi ai limiti dell'inverosimile. Chi lascia l'aula durante una lezione per andare a farsi un nuovo taglio di capelli, chi ordina una pizza, chi arriva in ritardo per "motivi di vento contrario". E ancora, chi si impegna a smontare la cattedra per restaurarla e chi sale sui banchi mentre l'insegnante spiega.
Dopo gli insegnanti, i genitori: "La prego di giustificare mio figlio per non aver svolto i compiti da lei assegnati in quanto il nostro labrador ha divelto ogni suo libro". "Prego voler giustificare l'assenza per prima sconfitta stagionale e perdita del primato in classifica nel fantacalcio." "Prego voler giustificare l'assenza per motivi di convocazione in Nazionale." "Giustifico mia figlia per l'assenza di una settimana perché fuggita di casa per andare dal suo ragazzo a Brindisi. È stata ritrovata successivamente in quest'ultimo posto con il ragazzo." Queste sono solo alcune delle surreali giustificazioni raccolte da John Beer nel suo nuovo libro. Continua la (tragi)commedia della scuola italiana, questa volta dall'altra parte della cattedra, dopo "La classe fa la ola mentre spiego".
Chi ha provato a beccarsi una nota sul registro, a scuola, sa bene quale piccolo dramma si consumi dietro quelle poche righe scritte a penna dal professore. Eppure, una nota disciplinare può far ridere fino alle lacrime se non siamo noi a prenderla! Lo dimostra questo libro, tratto da un blog già notissimo agli utenti della rete - con decine di migliaia di contatti registrati in poche settimane -, che raccoglie le imprese scolastiche più incredibili, assurde e divertenti d'Italia, documentate dalle note autentiche che diligenti professori, rassegnati, sconvolti, indignati, a volte spaventati, hanno redatto con notevole precisione e rigore. Le avventure tra i banchi, infatti, non hanno limiti: c'è chi lascia l'aula durante una lezione per andare a farsi un nuovo taglio di capelli, chi ordina una pizza, chi è occupato a vessare i compagni nei modi più fantasiosi e perversi. E ancora, chi si impegna a smontare la cattedra per restaurarla e chi inventa scuse surreali per giustificare un'assenza. L'effetto comico è irresistibile: il registro linguistico degli increduli professori spazia dall'ironico al letterario, dal burocratico all'aulico, delineando così una gamma di tipologie umane all'interno della quale tutti riconosceremo almeno un personaggio delle nostre memorie scolastiche. Qualche volta le note, piccoli capolavori di sintesi, fanno trapelare una malcelata ammirazione per la creatività, l'intelligenza e la simpatia degli studenti.