Lo Stilnovo è la prima, autentica rivoluzione culturale della letteratura italiana, pronta a sostituire alla passata interpretazione cortese e feudale dell'amore e della realtà un nuovo codice, creato da giovani intellettuali aperti a posizioni filosofiche d'avanguardia, e capaci di produrre per un nuovo pubblico una nuova poesia, paradossalmente democratica ed elitaria insieme. Questa raccolta propone un'ampia scelta antologica, da Dante stesso all'amico Guido Cavalcanti, da Guinizzelli a Cino da Pistoia, da Lapo Gianni a Dino Frescobaldi.
Se ne ignorano l'autore, l'esatto periodo di composizione e persino il titolo preciso: un fitto mistero avvolge questo poemetto, accrescendone il fascino lungo i secoli. In un'opera che condensa i punti caratteristici della cultura tardo medioevale, si narra dell'amore del poeta per una donna di grande bellezza, attorno al quale si sviluppano innumerevoli digressioni: le proprietà nascoste delle pietre preziose, le descrizioni mirabolanti del palazzo in cui vive l'amata, gli affreschi delle sue stanze. Dopo che l'amante si dichiara sottomesso ai voleri di lei, viene rivelata la natura allegorica della vicenda: la donna è l'intelligenza umana, il palazzo e la corte sono il corpo e l'anima.