Il secondo volume della storia della spiritualità francescana, in continuità con il primo, si presenta come una sintesi che mira a ricostruire lo sviluppo storico del francescanesimo e l'esperienza cristiana dei seguaci del santo di Assisi all'interno dei grandi processi di cambiamento della società e della Chiesa. Per questo la testimonianza di alcune figure particolarmente rappresentative delle diverse componenti della famiglia francescana viene riconsiderata secondo criteri di periodizzazione che scandiscono tappe fondamentali dell'evoluzione storica tra i secoli XVI-XX. Rispetto al primo volume, concentrato essenzialmente sull'Europa, si amplia qui l'orizzonte geografico, nell'intento di documentare le tracce della presenza minoritica nei nuovi mondi. Il manuale restituisce una vicenda ricca e complessa e un'identità francescana plurale, dove un filo conduttore può essere indicato nella costante tensione dialettica tra fedeltà al messaggio originario e volontà di attualizzarlo in contesti storici, geografici, culturali differenti e in continuo mutamento. Contributi di: Alessandra Bartolomei Romagnoli, Riccardo Battiloro- Luciano Bertazzo, Carla Maria Bino, Wies?aw Block, Dario Busolini, Alvaro Cacciotti, Michele Camaioni, Paolo Capitanucci, Lorenzo Cappelletti, Marzia Ceschia, Chiara Codazzi, Roberto Cuvato, José Ángel Echeverría, Raissa De Gruttola, Luca Demontis, Raffaele Di Muro, Fabrizio Fiaschini, Mauro Forno, Emil Kumka, Luciano Lotti, Paolo Martinelli, Alessandro Mastromatteo - Cyprian Janusz Moryc, Barbara Pandolfi, Jesús Panigara Pérez, Didier Rance, Jean Louis Sohet, Tomaso Subini, Kazimierz Synowczyk, Benedict Vadakkekara, Massimo Vedova.
Il manuale ripercorre in modo sintetico, ma scientificamente documentato, il vasto panorama delle esperienze spirituali nate e immerse nella vita evangelica di Francesco e Chiara d'Assisi. La circolarità tra spiritualità e storia consente di superare una visione autoreferenziale della vicenda francescana per coglierne il nesso con i grandi mutamenti generali, nella convinzione che la spiritualità sia l'esperienza di contagio che un determinato carisma produce nel tempo. Questo primo volume offre alcune chiavi di lettura dell'esperienza spirituale del Santo di Assisi, esamina il rapporto tra i francescani e la società urbana e affronta il «lungo XIV secolo» che va dalla morte di Bonaventura da Bagnoregio allo scisma d'Occidente. La sintesi proposta dalla Chronica XXIV Generalium consente inoltre di indagare le proposte spirituali delle Osservanze francescane maschili e femminili, mentre il capitolo finale suggerisce alcune letture di vicende francescane nel passaggio tra medioevo ed età moderna.
Il Messaggio al Popolo di Dio del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, considerando il lavoro degli artisti, ha affermato: "Nelle loro opere, in quanto tendono a dare forma alla tensione dell'uomo verso la bellezza, noi riconosciamo un modo particolarmente significativo di espressione della spiritualità. Siamo grati quando con le loro creazioni di bellezza ci aiutano a rendere evidente la bellezza del volto di Dio e di quello delle sue creature". Sotto l'ispirazione di queste parole, i contributi del volume intendono illustrare il rapporto tra arte e spiritualità nel contesto della trasmissione della fede. Teologi, storici e artisti si confrontano sul valore dell'arte, nelle sue diverse forme, come espressione dell'esperienza spirituale. Padre Marko Ivan Rupnik offre spunti di orientamento che mettono in discussione non pochi luoghi comuni sul senso dell'arte e della bellezza in rapporto alla fede. Gli artisti Sidival Fila, Letizia Fornasieri e Marco Finco raccontano l'intreccio tra le loro storie di vita e la loro espressione artistica. Giuseppe Buffon e Lorenzo Cappelletti mostrano le caratteristiche dell'arte all'interno della famiglia francescana lungo la sua storia, in cui si documenta come l'esperienza del santo di Assisi abbia inciso profondamente nelle rappresentazioni artistiche di Cristo nei suoi misteri. "Nella via pulchritudinis l'uomo si scopre essere veramente Homo Viator" (mons. José Rodríguez Carballo)