La sostenibilità impone un uso equilibrato del suolo per assicurare lavoro e benessere, fornire credito e sicurezza alimentare e ottenere stabilità climatica. È giunto il momento di combattere la povertà puntando su salute e istruzione, un uso sostenibile del suolo, lavoro dignitoso e meno emissioni. Dobbiamo acquisire una coscienza-responsabilità individuale e collettiva capace di tradursi in pratiche eco-solidali. Realizzare una proficua interazione tra uomini e donne che operano sul campo e professionisti e scienziati. Perciò l'analisi delle condizioni necessarie per praticare politiche sostenibili va coniugata con il cambio di mentalità necessario per utilizzare al meglio risorse umane, tecnologie, ricchezze.
Sovrappopolazione, abissali ineguaglianze sociali, devastazione ambientale, distruzione della biodiversità, cambiamento climatico hanno condotto a quello che gli scienziati definiscono il "punto critico planetario". C'è bisogno di un nuovo "illuminismo", di strategie capaci di riprogettare l'economia, implementare politiche a tutela dell'umanità e dell'ambiente e gestire in modo equilibrato le risorse del Pianeta. I massimi esperti di sostenibilità e membri del Club di Roma presentano le sfide che oggi ci attendono: clima, popolazione, agricoltura e alimentazione, commercio internazionale, rivoluzione digitale, fonti energetiche, mercati, istruzione, città e campagne, sistema finanziario, sanità.
1972: su incarico del Club di Roma, un gruppo di studiosi dell'MIT pubblica "/ Limiti dello sviluppo". Il libro, basato su simulazioni effettuate con i primi elaboratori elettronici, prefigura gli effetti della crescita della popolazione, dei consumi e dell'inquinamento su un pianeta fisicamente limitato. Dopo decenni di critiche feroci, ormai si ammette che le conclusioni di quello studio erano corrette. 2012: Jorgen Randers, uno dei coautori di quel testo, fa il punto su quanto è successo e, servendosi di una quantità impressionante di dati, elaborati dai supercomputer più potenti, e dei contributi di una quarantina di esperti di vari settori, prova a delineare il futuro globale da qui al 2052. Andamenti demografici ed economici, fonti di energia e cambiamenti climatici, cibo e impatti sulla biodiversità, sviluppi culturali e tecnologici, geopolitica e riserve di minerali: nessun settore è escluso, e dall'analisi emergono notizie buone e cattive. Vivremo sempre più nelle città, saremo più connessi e creativi, e dovremo trovare nuovi modi per gestire le tensioni dovute alle diseguaglianze crescenti. Probabilmente la popolazione non crescerà quanto previsto, con una riduzione degli impatti sulla biosfera, ma le rinnovabili non riusciranno a rimpiazzare i combustibili fossili in tempo per eliminare del tutto la possibilità di un riscaldamento climatico catastrofico...