Il tema del bene comune è oggi tanto presente in una società che, a rischio di frammentazione, ne percepisce pur confusamente la necessità, quanto teoricamente indicibile da parte della filosofia politica, influenzata da eredità socialiste e da prospettive individualiste liberali. Di qui la necessità, per una riproposizione del tema, di una approfondita calibratura che tenga conto delle istanze presenti nel pensiero moderno e contemporaneo e delle ragioni ereditate dalla tradizione classica. È nato con questi interrogativi un lavoro seminariale fra docenti di diverse università italiane che, in questo volume, affrontano il tema del bene comune da diverse prospettive e con diverse sensibilità e competenze. In particolare, tre prospettive complementari offrono una gamma interessante di significati del bene comune: i fondamenti teorici dell'idea nello sfondo della sua lunga storia e della sua crisi; l'esperienza che del bene comune si ha in modo anche atematico nel vivere associato; gli ambiti della cultura civile in cui la questione del bene comune ha un forte rilievo, quali sono l'ambito economico, quello religioso pubblico, quello dei diritti umani, quello delle utopie tecnologiche.
Nella seconda metà del Novecento la conoscenza dell'etica anglosassone in Italia è stata alquanto parziale. Si pensava che il mondo dell'etica di lingua inglese fosse stato dominato nel Novecento dallo scientismo neopositivista o pragmatista che non riusciva a concepire l'etica se non nella forma tecnicizzata dell'analisi del linguaggio o metaetica. In questo modo si è ignorata tutta una ripresa dell'etica normativa, in particolare di Kant e di Aristotele, o la ripresa del diritto naturale che ha tra i suoi principali riferimenti storici il pensiero di Tommaso d'Aquino intorno alla legge. Questo volume presenta un quadro della filosofia pratica anglosassone degli ultimi cinquant'anni.
Il volume, frutto della collaborazione di studiosi di Università italiane e straniere, intende documentare la persistenza e lo sviluppo all'interno della tradizione filosofica e religiosa occidentale da Platone ai nostri giorni, attraverso il Cristianesimo e la modernità, di alcune verità o - per usare la terminologia di John Henry Newman - di alcuni principi che sono variamente ripresi dalle diverse dottrine filosofiche che si succedono lungo la storia. Così, accanto all'assenso nozionistico che si rivolge alle dottrine e alle argomentazioni, vi è un assenso realistico che si rivolge a ciò che è presente o tale appare, coinvolgendo maggiormente la dimensione affettiva.