Convocato dal cardinale Péter Erdo, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dal metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato ecumenico, si è svolto a Lisbona (Portogallo) il III Forum Europeo Cattolico-Ortodosso. Accolti dal patriarca di Lisbona, il cardinale José da Cruz Policarpo, i delegati delle conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa hanno questa volta affrontato la questione della crisi economica e le sue ripercussioni nel continente europeo, alla luce della fede cristiana.
Molti europei soffrono direttamente per le conseguenze della crisi finanziaria ed economica e, sotto l'influsso del processo di secolarizzazione, hanno preso le distanze dal legame costitutivo con Dio, cercando il senso della vita nel solo orizzonte terreno. A Lisbona, le Chiese hanno potuto constatare come la crisi che il continente sta attraversando non si limita alla mera dimensione economica né tanto meno è riconducibile alla sfera morale e culturale: è una crisi più profonda, antropologica e spirituale.
E allora, in che modo la fede può illuminare la vita economica della società europea? Come le Chiese si pongono di fronte alla crisi? Come accompagnano chi sta nell'indigenza? Il volume raccoglie un tentativo di risposta a queste domande, mostrando la vicinanza dei cristiani nel portare sollievo ai più poveri e una nuova luce alla società: insomma, nel portare speranza al vecchio continente.
Il volume raccoglie gli interventi assembleari dei momenti sia di studio sia liturgici del Simposio svoltosi a Roma nel luglio 2003, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa e dalla Commissione Episcopale per l'Educazione Cattolica, la Scuola e l'Università della Cei. Costituisce la testimonianza dell'inizio di una nuova stagione di dialogo tra Università e Chiesa e di presenza dei credenti nella vita delle realtà accademiche.
Nel gennaio 2017 si è svolta a Parigi la quinta edizione del Forum Europeo Cattolico-Ortodosso.«Nel contesto attuale di sfide e minacce senza precedenti contro il cristianesimo - hanno detto i delegati delle Conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa - le nostre Chiese, cattolica e ortodossa, vogliono essere solidali per farvi fronte. Vogliono agire insieme sia sul piano dell'informazione che nella promozione dei valori e dei principi cristiani nella sfera pubblica, anche a livello internazionale.In questi tempi d'inquietudine diffusa rispetto al loro futuro, le nostre società si rivolgono alle loro risorse spirituali per attingervi elementi di risposta alla situazione che conosce l'Europa e per tracciare i percorsi di un futuro pieno di speranza e di fiducia.La violenza terrorista esercitata contro persone considerate "miscredenti" o "infedeli" è il grado estremo dell'intolleranza religiosa. Noi la condanniamo senza appello. Deploriamo che tali atti si siano potuti sviluppare sul terreno di una cultura religiosa distorta in cui l'altro è presentato come odiato da Dio stesso e condannato all'annientamento per questo motivo. Cercheremo malgrado tutto di perseguire il dialogo con i leader di tutte le religioni».