Il volume offre un quadro della committenza artistica a Roma nel corso di tutto il Medioevo attraverso uno studio dettagliato sulle figure dei singoli pontefici che ne furono i principali promotori. I fatti artistici, analizzati dal punto di vista della committenza papale, non solo consentono di capire il significato primario connesso alla loro funzione, ma ricreano anche un'immagine speculare del contesto culturale di appartenenza. L'ambito cronologico, circoscritto fra il pontificato di Silvestro I (314-335) e quello di Martino V (1417-1431), lascia intravedere nel comportamento di molti pontefici la persistenza di una mentalità che, da un atteggiamento iniziale di semplice patronato e protezionismo, si tramuta nel tardo Medioevo in vero e proprio mecenatismo. I saggi raccolti, ricchi di spunti e suggestioni, pongono sotto la giusta luce aspetti meno noti di una città come Roma, quale centro ideale della cristianità e termine imprescindibile di riferimento per le sue valenze storico-artistiche.