Nella sua Enciclica "Laudato si'" papa Francesco è stato chiaro: il sistema economico nel quale siamo immersi funziona da cattivo samaritano, aiutando i forti e schiacciando i deboli. Occorre perciò riconoscere ed evidenziare le interconnessioni tra povertà, cibo, acqua, agricoltura ma anche tecnologia, finanza, banche e debito. Per questo, il Giubileo straordinario della misericordia indetto dallo stesso Pontefice, venendosi a celebrare in un periodo in cui l'Europa delle banche continua a imporre nuovi accordi economici e finanziari ai paesi "più deboli" che soffocano sempre più sotto il giogo di Bruxelles, rappresenta un'occasione straordinaria per tornare a discutere della remissione del debito pubblico. Su queste tematiche ricercatori, docenti e attivisti - laici e non - sono intervenuti per confrontarsi, discutere e riflettere, oltre che per riportare con forza all'attenzione dell'agenda politica l'urgenza di nuove strategie finanziarie e commerciali che abbiano come scopo ultimo l'equità economica e sociale.
Islanda, Grecia, Argentina, un domani forse anche Spagna e Italia: i paesi a rischio default sono sempre di più.