Sovente la rabbia sociale viene analizzata nei termini di violenza e di sicurezza. Secondo tale coppia concettuale i sistemi sociali possono essere analizzati in maniera meramente normativa riconducendoli alle classiche categorie di integrazione e di devianza. Secondo tale approccio le società sono informate a un bagaglio di valori comuni che si dà per scontato sulla base del quale si viene a costruire la normativa societaria. Da ciò deriva che i meccanismi di controllo sociale debbano applicarsi in maniera efficace ed efficiente in tutti i casi in cui gli individui non adeguino la propria condotta ai comandi normativi. Tale ideologia funzionalista della sicurezza preclude, dunque, qualunque forma di analisi di ciò che pulsa, in maniera viva e vitale, sovente disperatamente, dietro la devianza. Invero se si percorrono i "giardini proibiti" di una disamina che va al di là dell'architettura di facciata e se si trova il coraggio di percorrerne i viali più reconditi, si può trovare quanto si annida dietro la devianza: la realtà del conflitto sociale.