Il Dizionario riunisce i concetti fondamentali della linguistica del testo, vale a dire, in prima approssimazione, della disciplina che coglie le peculiarità semantiche e linguistiche delle enunciazioni che vanno oltre la frase. Le voci si articolano in due insiemi: voci maggiori e voci minori. Le prime, organizzate secondo una ratio concettuale, definiscono, affrontando anche tematiche trasversali, il quadro teorico di riferimento; le seconde, organizzate in base a un criterio alfabetico, definiscono concetti puntuali: alcuni, i più numerosi, elaborati dalla stessa linguistica del testo (anafora, connettivo, progressione del topic, tipo e genere testuale ecc.), altri presi in prestito da altre discipline ma plasmati in prospettiva testuale (presupposizione, implicatura, segnale discorsivo ecc.). Per la loro forza euristica, descrittiva ed esplicativa, i concetti definiti nel Dizionario hanno mostrato negli anni di essere costruttivi, se non imprescindibili, anche per le scienze umane e sociali nel loro complesso. Alle loro riflessioni linguistiche offrono ampiezza - le analisi oltrepassano i confini della frase - e profondità - le analisi acquistano spessore funzionale.
Gli «Scritti» di Silvio Ferrari sono l'occasione non solo per ripercorrere l'itinerario intellettuale dello studioso di discipline ecclesiasticistiche, ma per offrire ai lettori uno spunto di autentica riflessione su quanto la libertà religiosa sia un valore da porre a fondamento per la costruzione di una società genuinamente pluralistica. E questo valore è il filo conduttore degli «Scritti» qui raccolti in tre sezioni principali: il diritto ecclesiastico: una questione di metodo; religione e religioni nello spazio pubblico; diritti religiosi e comparazione. Si snaturerebbe il pensiero dell'autore se non emergesse dalla raccolta che le discipline ecclesiasticistiche sono scienze vive, attente agli sviluppi della globalizzazione, sempre chiamate a «offrire input significativi per costruire un modello giuridico capace di gestire la diversità culturale e religiosa».
Ogni luogo ha i suoi miti e ogni mito ha i suoi luoghi: non si danno gli uni senza gli altri. Collocare un racconto mitico nel suo sfondo geografico ne restituisce la cornice, riportando alla luce il volto nascosto dei luoghi. Il viaggio qui proposto attraversa quei territori che "la tradizione ha fatto più grandiosi di quanto riveli la vista". Ovvero le storie favolose, le vicende degli abitanti che, nelle città perdute, nei centri archeologici, tra le rovine del passato, non si possono vedere: dalle grotte del monte Ida, a Creta, dove nacque Zeus, all'antro delle Ninfe, a Itaca, dove Ulisse celò il tesoro che gli avevano consegnato i Feaci. La Grecia, dunque, ma anche l'Italia, che deve la fondazione della sua capitale alle figure mitiche di Romolo e Remo. Così, se sulla terra non c'è più posto per nuove esplorazioni, per approdare in luoghi ignoti non resta che guardare al mondo che ci circonda, rendere nuovo quanto abbiamo da sempre sotto gli occhi. Il dizionario offre oltre 1600 voci e la sua struttura lo rende adatto a diversi utilizzi: una lettura distesa per chi privilegia la dimensione del meraviglioso; uno studio che tenga conto del riferimenti letterari per chi vuole approfondire aspetti secondari; una consultazione rapida e immediata per chi cerca notizie specifiche su luoghi e personaggi.
I simboli, come spiega l'etimologia (syn-ballein = "mettere insieme"), uniscono coloro che in essi si riconoscono. Al contempo, però, gli individui uniti da certi simboli si separano da chiunque non riconosca in quei simboli la propria identità (ciò che è simbolico può essere allora anche diabolico: dia-ballein "separare"). Simili dinamiche sono ben visibili in alcune note vicende legislative e giudiziarie che mettono alla prova nelle società occidentali l'idea di laicità, come quelle che concernono il crocifisso e il velo islamico negli spazi pubblici. I saggi raccolti in questo volume intendono offrire un contributo al dibattito su tali argomenti.