Quando, negli anni Settanta del secolo scorso, cominciò a formarsi il "movimento della Bioetica", si andava affermando da tempo un altro movimento col quale in qualche modo si doveva incrociare: "il movimento femminista". La Bioetica nasceva - prima come movimento di idee e di preoccupazioni, poi come disciplina accademica - sulla spinta di tutta una serie di innovazioni scientifiche tecnologiche in ambito biologico e medico. Molte di queste innovazioni suscitavano delle questioni etiche complesse, alcune antiche ma in maniera più pressante e complessa, altre del tutto nuove. E molte di quelle innovazioni e di quelle questioni etiche riguardavano la realtà della donna in maniera diretta e a volte drammatica. La donna è protagonista di tante decisioni e azioni tra quelle di cui si occupa la Bioetica. La Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha dedicato l'ultimo corso annuale di aggiornamento a questo binomio appassionante e complesso: Bioetica e donna. La prima parte del corso (e dunque di questo volume che ne raccoglie gli atti), è stata dedicata all'indagine sul "mondo della donna". Nella seconda parte vengono trattate alcune problematiche specifiche. Il volume intende offrire un contributo al dibattito bioetico e in generale alle discussioni culturali nelle quali si trova immersa la nostra società. Una società che sembra essere sempre più in attesa di quel "genio femminile" che sa accogliere, proteggere e far crescere l'humanum per quello che è.