La religione degli ebrei, le forme che essa ha assunto nelle diverse epoche, la sua cosmologia, i suoi aspetti culturali, sociali, politici, il suo versante "magico" e quello "filosofico", le sue radici lontane e la sua attualità: una ricostruzione rigorosa e affascinante di una storia e di una cultura che costituiscono uno dei pilastri sui quali si fonda la nostra civiltà.
La bioetica si interessa di ciò che costituisce l’essere umano e il suo ambiente. Non soltanto la ragione, ma anche la fede può contribuire all’etica e all’azione umana giusta. Emerge perciò un interessante crocevia nel modo di comprendere Dio, il Cosmo e l’Essere Umano attraverso la prospettiva della fede, della ragione e della scienza. Questo volume prende in considerazione le domande specifiche di queste tre prospettive di conoscenza rispetto alla vita in generale, all’anima umana e alla persona; analizza, inoltre, come la fede possa costituire delle vere e proprie forme di conoscenza delle verità scientifiche; e traccia la storia del conflitto tra fede e scienza, considerando soprattutto le sfide sollevate da Galileo e Darwin. Il libro, infine, affronta specifici problemi della bioetica relativi a tematiche d’avanguardia come la genetica e le neuroscienze in un crocevia tra teologia, filosofia e scienza.
Quando, negli anni Settanta del secolo scorso, cominciò a formarsi il "movimento della Bioetica", si andava affermando da tempo un altro movimento col quale in qualche modo si doveva incrociare: "il movimento femminista". La Bioetica nasceva - prima come movimento di idee e di preoccupazioni, poi come disciplina accademica - sulla spinta di tutta una serie di innovazioni scientifiche tecnologiche in ambito biologico e medico. Molte di queste innovazioni suscitavano delle questioni etiche complesse, alcune antiche ma in maniera più pressante e complessa, altre del tutto nuove. E molte di quelle innovazioni e di quelle questioni etiche riguardavano la realtà della donna in maniera diretta e a volte drammatica. La donna è protagonista di tante decisioni e azioni tra quelle di cui si occupa la Bioetica. La Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha dedicato l'ultimo corso annuale di aggiornamento a questo binomio appassionante e complesso: Bioetica e donna. La prima parte del corso (e dunque di questo volume che ne raccoglie gli atti), è stata dedicata all'indagine sul "mondo della donna". Nella seconda parte vengono trattate alcune problematiche specifiche. Il volume intende offrire un contributo al dibattito bioetico e in generale alle discussioni culturali nelle quali si trova immersa la nostra società. Una società che sembra essere sempre più in attesa di quel "genio femminile" che sa accogliere, proteggere e far crescere l'humanum per quello che è.
Una vivace ragazza castigliana stretta nel dilemma tra matrimonio e convento; una borghese di origine ebraica alla ricerca di una nuova e diversa identità nella Spagna da cui gli ebrei erano stati espulsi nel 1492 e dove gli ebrei convertiti al cristianesimo erano strettamente controllati dall'Inquisizione; una monaca che sceglie la via della perfezione; una mistica che fonda nuove comunità monastiche femminili (e maschili) nel clima controriformistico del Concilio di Trento, tra difficoltà e resistenze di ogni tipo; e infine un'accanita lettrice che si fa scrittrice, che si dedica per tutta la vita a dare voce, parola, forma e durata alle proprie esperienze. Intorno alla figura di questa donna si snoda una straordinaria galleria di luoghi e personaggi, una trama di eventi minimi e grandiosi. Il racconto, fittamente intessuto di documenti d'epoca e di brani delle opere e delle lettere di Teresa, procede come se si guardasse quel mondo con gli occhi della Carmelitana e lo si leggesse con il conforto - per quanto possibile - della sua parola sempre viva e diretta.
Più della metà delle giovani donne del novarese afferma che potrebbe prendere la decisione di abortire se aspettasse un bambino non voluto. Stessa percentuale per i giovani maschi propensi a consigliare la strada dell'aborto procurato nel caso in cui la propria fidanzata rimanesse incinta. Per quasi la totalità degli intervistati non è un problema etico usare metodi anticoncezionali. Di poco inferiore il consenso per le tecniche di fecondazione artificiale. Allarmanti e preoccupanti aperture in merito all'eutanasia e ai rapporti omosessuali. Tengono i rapporti famigliari e con gli amici. L'affettività sembrerebbe rimanere il grande spazio esistenziale dove vivere i propri sogni. I figli di coloro che gridavano nel '68 "vietato vietare" pare abbiano imparato bene quella lezione. Questi dati e molti altri si potranno rinvenire nella presente indagine demoscopica che ha messo in luce gli umori e i giudizi dei giovani tra i 14 e i 25 anni della provincia di Novara in merito alle più scottanti questioni di morale naturale. Un'istantanea del mondo adolescenziale e giovanile che è paradigmatica di un certo orientamento culturale anche a livello nazionale e i cui dati sono stati analizzati sotto varie prospettive disciplinari: da quella sociologica a quella bioetica, da quella giusfilosofica a quella medica e pedagogica. Una ricerca ad ampio spettro che interroga le coscienze di tutti - credenti e non credenti - e che fa comprendere l'urgenza di una risposta educativa...
Pubblicato per la prima volta nel 1993, il libro propone la ricostruzione storica della vita e del pensiero di Ipazia di Alessandria sullo sfondo dei conflitti politici e religiosi che caratterizzarono la sua epoca (IV-V sec. d.C). Filosofa e politica di prestigio, Ipazia fu una dei più importanti protagonisti di un movimento di rinascita politica e culturale che si ispirava ai valori della tradizione classica e si contrapponeva alla politica della chiesa gerarchica degli episcopi. Da alcuni suoi contemporanei fu riconosciuta come la terza grande caposcuola del platonismo dopo Platone e Plotino. Fu l'ultima grande astronoma dell'antica scuola matematica di Alessandria. Morì assassinata sulle strade della sua città natale nel marzo del 415.
La mitologia è parte integrante della civiltà umana, e nella mitologia greca, in particolare, affonda le sue radici la cultura occidentale, tanto che artisti e pensatori continuano a leggere sullo sfondo del mito greco la condizione e le vicende dell'uomo contemporaneo. Dal Settecento in poi questo immenso patrimonio è oggetto di un'organica disciplina scientifica, che si intreccia con lo studio dell'antropologia, dell'etnografia, della psicanalisi, della letteratura, dell'arte, della filosofia. In questo volume, Suzanne Said presenta un'introduzione chiara, sintetica e rigorosa alla conoscenza della mitologia greca. Partendo dalle possibili definizioni del mito, l'opera propone una tipologia dei racconti mitici ed esamina le diverse espressioni poetiche che la letteratura greca (nell'arco di un millennio, da Omero a Fulgenzio) ce ne ha lasciato, illustrando poi le interpretazioni elaborate dagli stessi Greci e le teorie moderne sull'origine e la natura dei miti. Prefazione di Filippomaria Pontani.
Nel febbraio del 1908 Freud ripone grandi speranze in due giovani psichiatri, Carl Gustav Jung e Otto Gross. A maggio redige il certificato d'internamento per Gross, che è preso in cura da Jung per una cura disintossicante da oppio e cocaina. Freud conta di poterlo analizzare in autunno. Non andrà così. I due delfini si analizzano a vicenda. Jung scopre in Gross il proprio gemello. Ma la diagnosi è senza appello: Gross è affetto da dementia praecox. Quindi evade dal Burgholzli e sparisce. Di Freud e Jung si sa molto. E Otto Gross? Questo libro ne analizza le idee e ne ripercorre le tracce: a Graz è precoce e geniale psichiatra folgorato da Freud; a Zurigo c'è la sua ombra dietro il rapporto tra Jung e Sabina Spielrein; a Monaco e Ascona è protagonista della cultura alternativa, e Carl Schmitt lo cita tra i padri nobili dell'anarchia; a Heidelberg, Max Weber non può fare a meno di confrontarsi con le sue inquietanti idee; a Praga è Franz Kafka a subirne decisamente il fascino. Accusato di aver istigato al suicidio due sue amanti, è rinchiuso più volte in manicomio. Apostolo del libero amore e del matriarcato, viene fatto arrestare dal padre e interdetto. Gross morirà di stenti a Berlino, poco più che quarantenne.
Il volume analizza il tema della soggettività umana così come esso è stato affrontato nel pensiero francese del Novecento, a partire dal clima filosofico dello spiritualismo fino agli esiti teoretici della stagione post-strutturalista. La prima parte del volume (Lineamenti generali) delinea i principali tratti delle diverse filosofie che hanno caratterizzato il Novecento francese: in essa vengono presi in considerazione lo spiritualismo, il personalismo, l'esistenzialismo, lo strutturalismo, l'ermeneutica e la stagione di pensiero comunemente definita postmoderna. Si tratta di un excursus che descrive in maniera sintetica le metodologie tramite le quali i temi della soggettività e della persona sono stati affrontati nei diversi contesti filosofici. Nella seconda parte del libro (Percorsi di approfondimento) presentiamo undici saggi nei quali le tematiche della soggettività e dell'identità personale vengono trattate in riferimento ad uno specifico autore e contesto storiografico. Nei saggi sono presi in esame il concetto di riconoscimento intersoggettivo ("Anerkennung") elaborato da Alexandre Kojève a partire dai suoi studi hegeliani, la figura emblematica dell'"homme révolté" in Albert Camus, la nozione di persona in Emmanuel Mounier e in Jacques Maritain, l'ontologia dell'"homo capax" in Paul Ricoeur, la decostruzione del sé in Jacques Derrida, il significato dell'alterità in Emmanuel Lévinas, l'ermeneutica del sé in Michel Foucault.