Il Settecento si apre in Francia con la fine ingloriosa del lungo regno di Luigi XIV, il re Sole, con un Paese provato e in pieno declino politico e di prestigio culturale. Gli otto anni della Reggenza di Philippe d'Orléans aprono una fase di grande rinnovamento, caratterizzata da una generale liberazione dei costumi, una maggior libertà di pensiero e un salutare avvicendamento dei modelli estetici. Seguiranno, lungo l'arco del secolo, una cultura Luigi XV, una Luigi XVI e una rivoluzionaria, che vedranno il progressivo affermarsi e fiorire dell'epoca dei Lumi, con i suoi ideali di razionalità e uguaglianza. Il manuale dedica una sezione a ciascuna di queste stagioni, offrendo i lineamenti di storia politica e delle idee e un quadro approfondito della narrativa e del teatro dell'epoca, analizzati non solo nelle dichiarazioni di poetica ma anche, attraverso brevi analisi di opere, nella metamorfosi di temi e di forme drammaturgiche, narrative, filosofiche.
Attraverso la parabola del povero Candido, un inguaribile ottimista, il narratore continua a "portare uno sguardo rapido su tutti i secoli, tutti i paesi, e di conseguenza, su tutte le sciocchezze di questo piccolo globo". Pubblicato a Ginevra nel 1759, e immediatamente ristampato a Parigi, Londra, Amsterdam e altre città d'Europa, Candido consente a Voltaire di perfezionare il nuovo genere letterario da lui creato, il conte philosophique. Le convulse e mirabolanti disavventure del protagonista offrono all'autore l'opportunità di dimostrare la vanità dell'ottimismo razionalista leibniziano, che vedeva realizzato nell'universo il migliore dei mondi possibili, nonché di sviluppare una straordinaria lezione di sopravvivenza alle catastrofi della natura e della storia. Un romanzo di eterna attualità, introdotto e annotato da Gianni lotti, con un'ampia Cronologia.