L'eccessiva cura con cui le donne si adornano può divenire una pericolosa arma di seduzione che trascina nel peccato anche il prossimo, pregiudicandone la salvezza nella vita eterna. È questo il tema del breve opuscolo in cui Tertulliano si rivolge alla donna cristiana con una tensione emotiva varia e imprevedibile: ora aggressiva e ironica, ora paterna e moralistica, ora umile e suadente. Ma, già nella parte iniziale, l'invettiva emerge come tonalità unificatrice della vasta gamma di sfumature stilistiche della composizione: la donna è strumento del demonio che ha impresso la prima colpa sul genere umano e che persevera nella sua opera di rovina seduttiva. Modificando con gli artifici della toeletta la sua immagine naturale, la donna pecca contro l'opera creatrice di Dio, tanto più che le materie stesse degli ornamenti dalle pietre preziose ai belletti, alle stoffe lussuose - sono opera demoniaca. Pur in quest'ottica religiosa primitiva e superstiziosa, l'interesse del primo libro è soprattutto nell'esposizione antiquaria e scientifica dell'origine degli artifici dell'eleganza e della loro evoluzione. Il secondo libro ci accosta invece al Tertulliano moralista, cupo e intransigente, che vuole ricondurre la donna alla castitas e alla pudicitia con argomenti talora sferzanti e ironici.
Terzo incontro confluito in "Letture patristiche", il convegno si deve alla collaborazione fra studiosi di diverse discipline, non solo di area letterario-umanistica - e questa è la principale novità - ma anche di quella medico-scientifica, per testimoniare come le radici della cultura cristiana siano individuabili anche in non scontate tematiche attuali. La sua realizzazione si è resa possibile grazie alla collaborazione tra l'Università di Genova e l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli. La partecipazione di medici e scienziati, a fianco di biblisti, studiosi di arte, storia, letteratura e cinema, ha consentito di ripercorrere alcune tappe che hanno portato all'attuale senso etico della malattia, alla concezione del dolore e dei limiti terapeutici, con un'importante apertura alle connesse problematiche sociali. I titoli delle sezioni del volume citano volutamente versetti biblici e rappresentano una scelta delle numerose tematiche su 'malattia' versus 'religione', con duplice valore del termine versus: scontro e incontro tra mondi e culture, tra fede e ragione. Gli interventi hanno spaziato dalla Bibbia, alla letteratura cristiana, alla fortuna dei testi, alla ricerca di una cultura europea che trova le sue radici nella cristianità, col desiderio d'indagare quale sia il senso della vita umana di fronte alla malattia.