Giovanissimo, Fitzgerald si pose tre obiettivi: sposare Zelda Sayre, scrivere libri di «valore perenne» e guadagnare un sacco di soldi per vivere «sopra gli schemi». Ma com'era veramente la sua vita? Un tripudio di feste, ville e sregolatezza? In questo libro sono raccolte le lettere che scrisse al suo editor Perkins, al suo agente Ober e agli amici scrittori - Hemingway, Wilson - che ebbero un ruolo cruciale nella sua esistenza; lettere che mostrano il ritratto di uno scrittore triste, fragile e solo, indefesso nella sua missione, un intellettuale che interveniva in tutte le fasi del lavoro editoriale dei propri libri e di quelli degli altri (fu accanito lettore di manoscritti, scout, editor), un talento immenso che in nome dell'arte si è sacrificato fino a consumarsi.