Esistono forme di pubblicità che non inquinano il nostro orizzonte immaginativo e che cercano, attraverso lo spostamento dei significati e un uso "rovesciato" delle immagini, di orientare una riflessione collettiva sulla direzione che l'umanità ha imboccato nell'ultimo mezzo secolo. Nato sulle matrici della riflessione situazionista di critica della "società dello spettacolo", i componenti del gruppo canadese di Adbusters si autodefiniscono dei "cultural jammers", dei sabotatori culturali, e il loro scopo è produrre un'ecologia mentale, attraverso il "detournement" (il rovesciamento) delle immagini più diffuse e celebrate dell'universo mediatico, utilizzando i logo e gli stilemi delle marche più prestigiose a fini politici ed ecologici.