Il volume contiene saggi di Esegesi e di Teologia biblica su Antico e Nuovo Testamento che colleghi e amici offrono a Ermenegildo Manicardi in occasione del suo 75° compleanno.
L'allusione al Salmo 8,15 intende suggerire che l'essere umano necessita di cura non soltanto in particolari situazioni: l'anthropos ne abbisogna strutturalmente. I contributi, taglio teologico e filosofico, problematizzano il concetto di cura declinandolo a situazioni concrete come la malattia e il congedo, o l'economia globalizzata ma anche nel senso della cura di Dio per l'uomo.
«Abbiamo bisogno di riconoscere la città a partire da uno sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze». Nella sua prima esortazione apostolica, papa Francesco dedica uno spazio significativo al tema delle sfide che riguardano la città. Che cosa può dire il cristianesimo alle nuove realtà urbane e alle persone che le abitano? Occorre mettersi al servizio di un dialogo difficile, offrendo una prospettiva che illumina la stessa teologia dell'evangelizzazione. Le tre sezioni in cui si articola il volume - che in appendice riporta anche un breve saggio sul tema della teologia pubblica - riguardano il vedere, il discernere e il giudicare la realtà urbana alla luce della fede, attraverso una analisi e una lettura del contesto multiculturale e multireligioso, con la prospettiva dell'accoglienza e del dialogo. L'approccio ai temi è di carattere multidisciplinare - dalla sociologia alla filosofia, dalla teologia alla Bibbia e alla storia - con l'intento di rivolgere lo sguardo a una realtà che fa parte della vita di tutti, ma nello stesso tempo rimane per tanti aspetti difficile da indagare e da vivere.
Questa raccolta di saggi consente di ripercorrere l’itinerario che nell’arco di alcuni decenni ha contribuito a delineare una risposta emiliano-romagnola alla riflessione sul principio generatore della teologia dell’evangelizzazione.
Nata dall’intreccio tra la teologia trinitaria e l’ecclesiologia con il compito di mettere a tema la missione della Chiesa, questa disciplina appartiene alla teologia fondamentale perché è riflessione razionale sulla concreta esperienza evangelizzatrice e ha una struttura testimoniale che la assimila a una teologia spirituale con un solido fondamento ecclesiologico.
Queste caratterizzazioni teologiche si rivelano in definitiva complementari e rappresentano le tre istanze fondative di un unico progetto teologico, che risponde a diverse domande e che delinea «un pensiero aperto, cioè incompleto», secondo l’espressione della Veritatis gaudium. Quale cristologia e pneumatologia possono ispirare l’essere Chiesa in un tempo secolarizzato e pluralista? Quale processo di generazione della comunicazione evangelica può avvenire in un contesto in cui tutti parlano, ma pochi dialogano? Quale profilo spirituale deve assumere il vissuto cristiano per rinnovare lo statuto testimoniale della verità evangelica? Contributi di Paolo Boschini, MassimoCassani, Erio Castellucci, Gian Domenico Cova, Mario Fini, Jean-Paul Hernández, Enzo Lodi, Luciano Luppi, Ermenegildo Manicardi, Valentino Maraldi, Maurizio Marcheselli, Matteo Prodi, Davide Righi, Brunetto Salvarani, Bruno Secondin, Giorgio Sgubbi, Maurizio Tagliaferri.
Sommario
Introduzione. Teologia dell’evangelizzazione: il percorso compiuto a Bologna (1997-2017) (M. Marcheselli). I. TESTI FONDATIVI. 1. La teologia dell’evangelizzazione: traiettorie dalla nascita dello STAB all’oggi della FTER (E. Castellucci). 2. La Teologia dell’evangelizzazione a Bologna nel quadro della teologia post-conciliare. Un bilancio tra continuità e sviluppi (L. Luppi). II. AREA BIBLICA. 1. La Bibbia nell’evento dell’evangelizzazione (E. Manicardi). 2. Scrittura ed evangelizzazione: nodi emergenti (G.D. Cova). 3. Contributi biblici a una teologia dell’evangelizzazione (M. Marcheselli). III. ARE FILOSOFICA. 1. Tra vangelo e culture: la teologia dell’evangelizzazione come scienza della fede annunciata (P. Boschini). 2. Dire Dio nel mondo secolarizzato. Il vangelo nel tempo dell’inquietudine (P. Boschini). 3. La questione antropologica come luogo della verità teologica in un contesto plurale (P. Boschini). 4. Dall’Evangelii nuntiandi alla Fides et ratio. Evangelizzazione ed esercizio della ragione (G. Sgubbi). IV. AREA SISTEMATICA. 1. Lo spirito protagonista dell’evangelizzazione (V. Maraldi). 2. Ecclesiologia, cristologia ed evangelizzazione (E. Castellucci). 3. «Chiesa che evangelizza»: modelli ecclesiologici e pastorali (M. Fini). Pluralismo religioso ed evangelizzazione (B. Salvarani). V. AREA ETICA. 1. Evangelizzazione ed etica: appartenenza e autonomie (M. Cassani). 2. Segni di speranza nella storia: prospettive offerte dai recenti sinodi sulla famiglia (M. Cassani). 3. La nuova umanità alla luce della Laudato si’ (M. Prodi). VI. AREA LITURGICA. 1. Liturgia ed evangelizzazione (E. Lodi). 2. La liturgia luogo di coinvolgimento del sensibile nello Spirito e il suo ruolo nell’evangelizzazione (D. Righi). 3. Lo spazio sacro come kerygma e mistagogia (J.-P. Hernández). VII. AREA DI TEOLOGIA SPIRITUALE. 1. La spiritualità: tra inquietudini e nuove chances. Tracce di spiritualità laicale per l’evangelizzazione (B. Secondin). VIII. AREA STORICA. 1. Opere di storia dell’evangelizzazione (M. Tagliaferri). Elenco degli autori. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Maurizio Marcheselli è professore ordinario di Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e docente invitato al Pontificio Istituto Biblico. Tra le sue pubblicazioni recenti: Il denaro, l’amore e il cielo. Beni & ricchezze (San Lorenzo 2008) e Studi sul Vangelo di Giovanni. Testi, temi e contesto storico (Pontificio Istituto Biblico 2016). Con EDB ha pubblicato «Avete qualcosa da mangiare?». Un pasto, il Risorto, la comunità (2006) e ha curato diverse opere tra cui Evangelizzare nelle criticità dell’umano. Atti del Convegno annuale della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna a cura del Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione, 1-2 marzo 2016 (2017).
Questo volume, che raccoglie gli interventi del convegno «Evangelizzare nelle criticità dell'umano», si inserisce nella traiettoria che la Teologia dell'evangelizzazione ha percorso a Bologna dalla seconda metà degli anni '70 a oggi. I contributi della prima parte offrono una lettura del contesto socio-culturale italiano (e, almeno in parte, europeo), individuando alcuni punti critici, per esempio il lavoro, il digitale e l'immigrazione. Messaggio e stile, di fatto, si intrecciano nelle relazioni della seconda e terza parte. La dimensione relazionale della verità, avvicinata in chiave biblica e filosofica, l'aspetto comunitario dell'evangelizzazione e il vangelo come terapia per un uomo ferito focalizzano alcuni contenuti fondamentali dell'annuncio, che sono al tempo stesso modalità intrinseche del suo darsi. Nella terza e ultima parte, gli ambiti della famiglia e dell'educazione vengono accostati come luoghi critici dell'umano in cui leggere - o immettere - segni di speranza, mentre la categoria di ecologia umana viene considerata una risorsa e un'opportunità per l'evangelizzazione.
Una questione centrale e poco approfondita del dialogo ebraico-cristiano risiede in un orientamento teologico-dottrinale di potente rilievo e di lunghissima durata storica: la tendenza più o meno marcata, ma spesso inconsapevole, della Chiesa a porsi come sostituto di Israele nelle prerogative peculiari del popolo ebraico sotto il profilo teologico. Un fenomeno tanto ampio quanto trascurato o, ancora più spesso, ignorato: al punto che lo stesso lessico concettuale teologico mostra di conoscere soltanto un tipo di sostituzione, quella vicaria del Figlio, in ambito cristologico. La questione teologica e storico-politica suscitata dalla pretesa cristiana di essere il Verus Israel non è presente nel dibattito pubblico e accademico, e al contempo si assiste a una sua sorprendente rimozione nell'ambito dello stesso dialogo ebraico-cristiano, anche da parte ebraica. Così, se da un lato oggi il pensiero teologico cristiano accredita l'acquisito superamento dell'idea stessa di sostituzione della Chiesa a Israele, dall'altro il linguaggio teologico ed ecclesiale la ripropone continuamente anche in documenti ufficiali di quello stesso magistero che pratica una relazione con l'ebraismo di segno opposto a quello antigiudaico storico.