Quando gli imperi scoprirono di avere al loro interno delle minoranze? Oggi la domanda può sembrare assurda, ma rispecchia esattamente la questione dell'evoluzione dei sistemi imperiali: da aggregazioni di "nazioni" diverse sotto un unico sovrano a soggetti che, a confronto con i nuovi stati usciti dalle rivoluzioni costituzionali, avevano anch'essi bisogno di una identità etnico-nazionale aggregante, per cui i non-assimilabili divenivano "minoranze" Il volume esplora questa problematica sia nella sua genesi storica riguardo all'evoluzione delle ideologie imperiali, sia nella crisi concreta che i vari sistemi "multinazionali" affrontarono nell'Europa del trionfo dei nazionalismi e, quasi una contraddizione, del nuovo tipo di imperialismo su basi etniche che questi finivano per promuovere di fronte alla questione coloniale. Studiosi di varia estrazione e sensibilità propongono in queste pagine una lettura dei vari "modelli" di Impero (quello britannico, quello tedesco, quello asburgico, quello russo e quello ottomano) e si addentrano poi nell'esame delle strutture con cui gli imperi cercarono di costruire la loro peculiare identità: l'esercito, la scuola, la religione.