Questo volume contiene una serie di saggi di esegesi e di teologia biblica su Antico e Nuovo Testamento che colleghi e amici hanno offerto alla prof.sa Bruna Costacurta, in occasione del suo quarantesimo anno di insegnamento presso la Pontificia Università Gregoriana. «L'intento è di contribuire alla comprensione dell'antropologia biblica attraverso lo studio organico di un'emozione tra le più centrali (anche se tra le più rimosse) dell'uomo, che lo tocca nella sua dimensione di creatura e ne rivela tutta la limitatezza e la costitutiva fragilità. È con la paura che l'uomo, sottoposto alla legge della morte, fa esperienza della propria verità di essere strutturalmente minacciato. Egli può essere liberato dalla paura solo accedendo, nella fede, a una realtà in cui la morte sia stata definitivamente vinta» (B. Costacurta,La vita minacciata, 1988). Dalla «vita minacciata» a «la vita benedetta»: il percorso accademico, biblico e umano insieme di Bruna Costacurta ci porta a comprendere ancora meglio che lo studio e l'amore per la Parola di Dio rendono la vita umana nuova e feconda; dalla paura passiamo così alla fiducia e alla pace, ad una vita, appunto, benedetta dal Signore.
L'opera riunisce i sette interventi che Paolo VI ha rivolto ai membri dell'Associazione Biblica Italiana tra il 1964 e il 1976, incontrandoli in occasione delle Settimane bibliche nazionali, che si svolgono ogni due anni a Roma. Dai discorsi affiora la preoccupazione del Pontefice di preservare la verità e la novità del dettato conciliare e il suo ripetuto richiamo alla fedeltà al Concilio. "L'affetto che Paolo VI manifesta agli studiosi della Scrittura è così un riflesso del suo amore per la Parola e della centralità che egli attribuiva al movimento biblico, da lui considerato in pima linea per il rinnovamento della Chiesa", nota il curatore Mazzinghi nella prefazione. Corredano il volume un inserto fotografico, una testimonianza di padre Giuseppe Danieli, già presidente dell'ABI, circa gli incontri di Paolo VI con l'Associazione, nata nel 1948, e un articolo di padre Maurice Gilbert, già rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, scritto poco dopo la morte del Pontefice, nel quale sono ricordati alcuni suoi discorsi all'ABI.