Padre Felice Mazzocchi nasce a Milano il 7 dicembre 1934 e muore a Scandicci (FI) il lunedì 10 settembre 2001. Entra fin da ragazzo, dietro esempio dello zio carmelitano, nel collegio dei Carmelitani Scalzi, dove nell’anno 1965 viene odinato presbitero entrando nell’ordine come padre Enodio, destinato al convento di Capannori (LU). Nell’anno 1967 insieme a padre Giuliano inizia a visitare per conto della congregazione carmelitana le parrocchie della Toscana per formare gruppi giovanili di ascolto della Parola di Dio e di aiuto a conoscere la propria vocazione. È nell’ottobre di quell’anno che la Provvidenza Divina lo porterà alla Parrocchia di S. Maria a Scandicci, dove con alcuni giovani di età compresa dai 18 ai 20 anni formerà un gruppo, che comincerà ad incontrarsi regolarmente ad Arcetri e una volta al mese con altri gruppi della Toscana, in località diverse fino a che non fu data in uso la canonica della Parrocchia di Acone, vicino a Pontassieve (FI), chiusa per la morte del sacerdote.
Fu questa esperienza con i giovani di Scandicci, che nel luglio 1970 lo porta a incontrare per la prima volta Kiko Argüello, e a iniziare nella Parrocchia di S. Maria a Scandicci il suo percorso neocatecumenale. Fin dai primi mesi di vita della sua comunità neocatecumenale padre Felice manifestò un grande zelo per l’evangelizzazione, e si unì alle equipes d’evangelizzazione prima locali, poi internazionali. Insieme a Kiko Argüello fu partecipe degli inizi del Neocatecumenato a Parigi, poi andò a Montréal in Canada, in Madagascar e nelle Seychelles, e infine in Austria.
Il lavoro di Antúnez Roca rappresenta un'esperienza esemplare nella pratica della contaminazione tra estetica digitale ed estetica teatrale. Questo lavoro nasce da una giornata di studi dedicata all'artista nell'ambito del progetto Officine Sintetiche all'interno del DAMS di Torino, e riunisce gli interventi di docenti e artisti sul tema della scrittura scenica multimediale e dei linguaggi digitali, alla luce della nozione di Sistematurgia proposta da Marcel-Lí. Le questioni sono affrontate sia dal punto di vista teorico, sia attraverso il riferimento ad opere ed esperimenti, con particolare attenzione alla recente messa in scena di Cotrone Officine Sintetiche Production ideata e diretta dall'artista catalano. A questo si aggiunge un ampio intervento dello stesso Marcel-Lí che ripercorre le proprie tappe teatrali, a partire dalla creazione della Fura dels Baus fino alle performance mecatroniche. L'insieme dei contributi costruisce un quadro di riferimenti fondativi per affrontare il tema della Digital Performance. Interventi di: Amaducci, Corino, Dixon, Mango, Mazali, Mazzocchi, Phillips, Pizzo, Quaranta, Antúnez Roca, Valle.