Con "L'essere e l'evento" (1988) Alain Badiou pone le fondamenta concettuali del suo sistema filosofico, che troverà il suo completamento in "Logiques des mondes" (2006) e ne "L'immanence des vérités". Attraverso un utilizzo originale della matematica postcantoriana, della psicoanalisi, dell'arte e della politica novecentesche, il filosofo francese intende affermare la possibilità della filosofia all'interno di un presente che non ha mai smesso di annunciarne la fine. Essere, evento, verità, procedura generica costituiscono allora gli strumenti principali con cui Badiou ripensa i concetti cardine della storia della filosofia e sviluppa un'ontologia del molteplice capace di delineare una nuova teoria del soggetto.