Gli dèi non sono frutto di invenzioni, elucubrazioni o rappresentazioni, ma possono soltanto essere sperimentati». Tale era la prospettiva di Walter F. Otto, ribadita in questo libro, che si può considerare il suo lascito: muovendo da una critica serrata alle «posizioni teoriche che continuano a ostacolare la genuina comprensione della religione greca», e lasciando poi risuonare direttamente «la voce del più spirituale e creativo di tutti i popoli ... che ben riusciamo a percepire, purché ci mettiamo in ascolto di quel che hanno da dirci i suoi maggiori testimoni da Omero in poi », Otto ci mostra come i miti siano in realtà autentiche «rivelazioni ontologiche», in quanto nati non già da sogni dell'anima, ma «dalla lucida contemplazione dell'occhio spirituale spalancato sull'essere delle cose». E ci spiega perché gli dèi greci continueranno sempre a parlarci: «Apollo, Dioniso, Afrodite, Ermes e tutti gli altri restano per noi manifestazioni sempre luminose ed estremamente significative. E per quanto possa risultarci difficile credere seriamente in loro, il loro sguardo sublime non cessa di venirci incontro appena ci solleviamo da tutto ciò che è meramente fattuale nelle altezze dove dimorano le forme».
A una domanda sul suo nuovo libro di poesie "This Present Moment" Gary Snyder rispose: "la sua forza è averlo lasciato imperfetto". Il libro è una sorta di viaggio attraverso nodi d'albero, dipinti su pergamena, vecchi amici, genealogia sociale, mitologia profonda, inconvenienti tecnologici e connettività ecologica. Non si tratta di un libro epico come Mountains and Rivers Without End o di un libro di 'prima linea' come Turtle Island, ma di un'opera permeata da una salutare saggezza che Snyder iniziò a coltivare fra le foreste di abeti Douglas della sua infanzia, per poi elaborarla e ricondurla "ai valori più arcaici della terra. Risalgono al tardo Paleolitico: la fertilità del suolo, la magia degli animali, la visione di potere nella solitudine, l'iniziazione terrificante e la rinascita; l'amore e l'estasi della danza, il lavoro comune della tribù". Questa sorta di stella polare lo ha accompagnato nella vita attraverso monasteri Zen, escursioni nella wilderness, nel lavoro della comunità, nella meditazione Zen, nella pratica riabitativa e in fiumi di scrittura eccellente. Un tipo di saggezza così aliena al mondo conformista di quegli anni (ma anche di oggi) che ha attratto l'interesse di menti affini (come Jack Kerouac) che hanno trovato in essa l'ispirazione necessaria per il proprio percorso di vita.
Appassionante ricostruzione dell'universo religioso greco, questo lavoro avvicina il lettore alle figure della religione olimpica attraverso un duplice percorso: analizza da un lato il sostrato culturale dei dodici dei olimpici, dall'altro li presenta come esseri che, grazie alle loro divine epifanie, vivono una vita inesauribile. Raccontati in uno stile alto e insieme capace di filtrare un'impeccabile dottrina, questo testo ha costituito un modello per intere generazioni di studiosi e per chi, come Heidegger, ha sempre guardato a Otto come a un illuminato interprete del passato. Questa edizione è arricchita da un saggio inedito su Zeus, la divinità suprema che ancora mancava all'appello nel testo originale tedesco.
Gli scritti di Romano Guardini su Friedrich Hölderlin (1770-1843), la cui filosofia e letteratura hanno caratterizzato il pensiero dell'Ottocento e del Novecento.