«Sei fuoco e amore, sei l'amore che incendierà il mio corpo, ma sei anche l'amore che lo renderà puro». Follia, fede, poesia: c'è un filo sottile che lega indissolubilmente le opere di Alda Merini ai momenti più dolorosi e significativi della sua esistenza, scandita in modo sempre autentico e intenso dalla malattia psichica e insieme da un anelito instancabile verso l'infinito, verso Dio. Tra le tante persone che hanno attraversato la vita di Alda Merini, una in particolare ha saputo cogliere questa commistione di carnalità e spiritualità: Enzo Gabrici, lo psichiatra che la poetessa chiamava il «Dottor G» e che, prima e meglio di ogni altro, capì che «la creazione attraverso l'arte poetica è stata il suo balsamo perché questa l'avvicinava al grande spirito creatore». In questo libro Arnoldo Mosca Mondadori, che per più di dieci anni le è stato vicino come amico e collaboratore, trascrivendo centinaia di versi e proponendole temi su cui riflettere, ha raccolto alcune delle poesie che meglio esprimono la fame di assoluto di Alda Merini, la tensione religiosa presente nei suoi versi. In un'ampia introduzione racconta inoltre alcuni episodi della sua vita, per far sì che anche i lettori possano «sentire un po' il profumo di casa sua, conoscerla da vicino, e soprattutto avvertire le armonie della sua anima fatta di musica, quella musica che lei emanava come manna e donava intorno a sé». Un nuovo filo da seguire per giungere al segreto di una delle voci poetiche più belle, profonde e profetiche dell'ultimo secolo.
Questo libro parla del percorso di trasformazione umana e spirituale di Erjugen Meta all'interno della Casa di Reclusione Milano-Opera, dove, grazie alla presenza di laboratori dedicati, ha potuto coltivare due grandi passioni: la poesia e l'arte di costruire violini. È una testimonianza di come sia possibile, all'interno di un carcere, concepire la pena non come condanna fine a se stessa ma come progetto e possibilità di redenzione. Un testo in cui il racconto del cammino interiore si intreccia con quello dell'apprendimento nella costruzione di un violino. Il dolore diventa dunque musica: musica di parole e musica di note, in grado di comunicare a chi legge e a chi ascolta emozioni di vita e di libertà.