La Carta di Nizza, dopo la dignità, pone come valore fondativo dei diritti dell'uomo la libertà, il principio cardine della convivenza civile. La libertà, infatti, assume rilievo non solo nei confronti dello stato come libertà politica, ma anche nella concreta dinamica dei rapporti sociali, tra cui i rapporti economici e i rapporti di lavoro. Contributi di: Umberto Romagnoli, Maria Agostina Cabiddu, Virgilio Melchiorre, Ombretta Fumagalli Carulli, Roberto Lattanzi, Alessandro Mangia, Tiziano Treu.
«Questo principio – cioè che il lavoro non è una merce qualsiasi, che la dignità della persona umana del lavoratore è un criterio di valutazione giuridica prevalente sulla considerazione economica del lavoro come fattore della produzione – a noi sembra molto semplice e intuitivo, ma all’epoca della “Rerum novarum” era un principio rivoluzionario, perché si poneva in contrasto col concetto di libertà su cui era fondata la società uscita dal rivolgimento del 1789, e di esso postulava una radicale modificazione. L’avere rivendicato questo principio al sistema dei valori cristiani, l’averlo formulato come principio di progresso sociale, e non di violenta distruzione dell’ordine esistente, tale fu l’opera della “Rerum novarum”».
«La preoccupazione centrale del Pontefice (Giovanni Paolo II), profondamente radicata nella teologia e nell’antropologia bibliche, è che l’uomo produttore non perda il contatto con l’uomo sapienziale: senza la sapienza l’uomo è “incapace di comprendere la giustizia”. Un tempo l’homo faber e l’homo sapiens (nel senso etimologico di “assaporatore”, ossia dotato della sensibilità ai valori) erano uniti; nella società moderna tendono a separarsi perché la forma di pensiero del primo è divenuta radicalmente diversa».
Gli studi raccolti in questo volume testimoniano l’impegno del professor Luigi Mengoni nell’indagine diretta della dottrina sociale della Chiesa, condotta con il rigoroso metodo del maestro di Diritto e di attento osservatore della realtà sociale. La pubblicazione intende offrire ai giovani e agli studiosi di scienze umane e sociali un primo approccio all’elaborazione etico-culturale di questo esemplare studioso del Novecento, anche come sollecitazione a scoprire e visitare l’opera scientifica complessiva.
Luigi Mengoni (Trento 1922 - Milano 2001) è stato Professore Emerito di Diritto civile nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha insegnato anche Diritto del lavoro, e Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale. Tra la sua vasta produzione scientifica vanno ricordati i volumi: Diritto e valori (1985), Ermeneutica e Dogmatica giuridica. Saggi (1996), Il contratto di lavoro (Vita e Pensiero, Milano 2004).
Mario Napoli è Professore Ordinario di Diritto del lavoro nell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per Vita e Pensiero ha curato Costituzione, lavoro, pluralismo sociale (Milano, 1998); Principio di sussidiarietà, Europa, Stato sociale (Milano, 2003); Lavoro, mercato, valori (Milano, 2003); La professionalità (Milano, 2004).
Il principio di sussidiarietà occupa un posto di grande rilievo nella Dottrina sociale della Chiesa. Troppo a lungo dimenticato, viene oggi riscoperto quale centro del ‘crocevia istituzionale’ rappresentato dai complessi e delicati rapporti tra Unione europea, Stato e Regioni. Mediante i contributi di alcuni tra i massimi esperti della materia, questo volume ne analizza la portata e l’impatto, in riferimento all’esperienza concreta dell’Europa comunitaria e dell’ordinamento interno italiano. Vengono così messi in luce e analizzati i fondamenti e i precedenti istituzionali indispensabili per cogliere il reale significato del principio di sussidiarietà, sancito ora, tra l’altro, nel nuovo testo dell’articolo 18 della Costituzione.
Mario Napoli è ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per i tipi di Vita e Pensiero ha curato: “Costituzione, lavoro, pluralismo sociale” (Milano, 1998).