La voce poetica di Andrés Sánchez Robayna è una delle più importanti e solide del panorama spagnolo dei nostri giorni, e anche delle più particolari: la forte tensione etica ed esistenziale dei suoi versi, infatti, non indugia mai su una concettualità verbosa e poco concreta, ma si esprime in tutta la sua intensità e nitidezza attraverso immagini, suoni, luci e ombre della sua isola e del dialogo con altre terre (come Cuba, la Grecia, l'Italia, luoghi ricchi di affetti, di arte, di tempo). È poesia di presenze, di percezioni, sempre giocata sulla sottile linea fra visibile e invisibile, e sempre diretta alla ricerca del senso delle cose e dell'esserci (e del non esserci più). "Dell'ombra e l'apparenza" prosegue il percorso già iniziato con le altre raccolte, e in particolare con "Il libro, oltre la duna" uscito in questa stessa collana; ma dove là era la rammemorazione a recuperare il senso nuovo delle cose, qui al centro sta la contemplazione: il poeta, come un pellegrino, percorre il mondo prestando ascolto alla costante chiamata della bellezza, e insieme interrogandosi se ci siano parole capaci di far fronte alla fugacità del tutto, a quell'annullamento finale che induce a considerare la realtà come mera apparenza e a scoprire, al di là della luce che tale realtà rivela, un'ombra senza confini. Prefazione di Juan Goytisolo.
"Il curioso inopportuno" è una delle due lunghe novelle intercalate nel Don Chisciotte che, sin dall'uscita del romanzo, sono state al centro di un ampio dibattito critico a proposito della "opportunità" o meno della loro presenza nello svolgimento del capolavoro di Cervantes. "Inopportuno" nella novella è soprattutto il comportamento di Anselmo, che sposo felice della bella Camilla, decide di metterne a prova la fedeltà, scegliendosi come rivale proprio l'amico fraterno Lotario. Alla fine, come scrive Nardoni nella postfazione, la novella si rivela come uno dei numerosi, incantevoli paradossi del capolavoro di Cervantes, proprio perché "viene proposta come "exemplum" veritiero in un libro che narra la fine non solo degli "exempla", ma di un'epoca intera".
"Sicuro azzardo" appare nel 1929, ed è la seconda raccolta di Pedro Salinas, uscita a qualche anno di distanza da "Presagios", il suo esordio poetico, che già lo aveva consacrato come uno dei protagonisti della nuova poesia spagnola. La poesia di Salinas procede più per approfondimenti interni che per salti, in una sorta di unico canzoniere, di intimo, amoroso colloquio che sfocerà nelle raccolte degli anni Trenta, "La voz a ti debida" e "Razòn de amor" ed è stato giustamente detto che essa rappresenta una delle forme più originali della poesia amorosa del Novecento.