Data di pubblicazione: Marzo 2022
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La famiglia Nattino - utilizzando competenze, relazioni e discrezione e investendo nei settori più diversi: dalle acque all'immobiliare, dall'edilizia alle banche - ha costruito intrecci societari e rapporti personali con molti dei personaggi che hanno segnato la storia economica italiana dell'ultimo secolo. Giampietro, nipote del fondatore e patron del Gruppo, artefice della crescita spettacolare di Finnat, dopo aver lasciato ai figli la conduzione dell'azienda, ha accettato di raccontare questo lungo percorso con una semplicità che potrà apparire disarmante a chi è abituato al lessico astruso della finanza. E che invece, in questo caso, è probabilmente il segreto del successo. La loro storia imprenditoriale incomincia nel 1898, quando nonno Pietro - piemontese intrepido, bersagliere, impegnato nelle controverse campagne d'Africa del neonato Stato italiano - si trasferisce a Roma. Qui, forte della sua cultura militare e delle buone relazioni anche con il Vaticano, avvia un'attività allora tra le più innovative, quella dell'agente di cambio. Nasce così quella che presto diventerà una delle boutique finanziarie più esclusive del Paese. Sullo sfondo ci sono l'inizio della grande industria di fine Ottocento, la Prima Guerra Mondiale, il ventennio fascista, una Seconda Guerra Mondiale più distruttiva della precedente. E poi ancora: la ricostruzione, la creazione di un nuovo sistema politico, con gli annessi problemi, il miracolo economico dei "gloriosi trent'anni", la crescita più faticosa degli anni successivi e le sue crisi intermittenti, fino alla decrescita del nuovo millennio.
La famiglia Nattino - utilizzando competenze, relazioni e discrezione e investendo nei settori più diversi: dalle acque all'immobiliare, dall'edilizia alle banche - ha costruito intrecci societari e rapporti personali con molti dei personaggi che hanno segnato la storia economica italiana dell'ultimo secolo. Giampietro, nipote del fondatore e patron del Gruppo, artefice della crescita spettacolare di Finnat, dopo aver lasciato ai figli la conduzione dell'azienda, ha accettato di raccontare questo lungo percorso con una semplicità che potrà apparire disarmante a chi è abituato al lessico astruso della finanza. E che invece, in questo caso, è probabilmente il segreto del successo. La loro storia imprenditoriale incomincia nel 1898, quando nonno Pietro - piemontese intrepido, bersagliere, impegnato nelle controverse campagne d'Africa del neonato Stato italiano - si trasferisce a Roma. Qui, forte della sua cultura militare e delle buone relazioni anche con il Vaticano, avvia un'attività allora tra le più innovative, quella dell'agente di cambio. Nasce così quella che presto diventerà una delle boutique finanziarie più esclusive del Paese. Sullo sfondo ci sono l'inizio della grande industria di fine Ottocento, la Prima Guerra Mondiale, il ventennio fascista, una Seconda Guerra Mondiale più distruttiva della precedente. E poi ancora: la ricostruzione, la creazione di un nuovo sistema politico, con gli annessi problemi, il miracolo economico dei "gloriosi trent'anni", la crescita più faticosa degli anni successivi e le sue crisi intermittenti, fino alla decrescita del nuovo millennio.