Viene qui proposto un percorso storico-esegetico e teologico che si occupa del logos/Logos in una prospettiva trasversale e multidisciplinare. Senza alcuna pretesa di esaustività, il libro rappresenta uno strumento utile per approfondire una dimensione teologica, filosofica e culturale presente in diverse tradizioni filosofiche e religiose dell’umanità. Pertanto, esso non propone una riflessione strettamente confessionale, ma al contrario attenta a cogliere i semi di una sapienza universale. Nello specifico, l’insieme segue due orientamenti: uno storico-esegetico, ripercorrendo le principali tappe della “storia” del logos/Logos, in una prospettiva esegetica, dunque di analisi delle fonti, e filosofica, con particolare riguardo all’elemento ellenistico; uno teologico, offrendo spunti di analisi attraverso un confronto con le principali religioni mondiali, tanto nel campo del monoteismo (ebraismo, cristianesimo, Islam) quanto in quello delle religioni e delle sapienze orientali (induismo, buddhismo, tradizione cinese). La riscoperta del logos/Logos corrisponde alla consapevolezza che vede in lui un elemento determinante per la costruzione di una civiltà aperta e rispettosa della diversità culturale e religiosa.
La lectio magistralis tenuta da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, dinanzi ad alcuni esponenti del mondo della scienza, continua a rappresentare una frontiera che stimola credenti e non credenti a non disperdere la speranza in un domani dove la ragione e la fede alimentano la fiducia in un mondo migliore. A dare forza a questa visione è stato lo stesso papa emerito, quando nel 2011 ha voluto il "Cortile dei gentili", la struttura che, all'interno del Pontificio Consiglio della Cultura, ha il compito di favorire il dialogo tra credenti e non credenti. Il valore di questa iniziativa, che ha la natura giuridica di una Fondazione e che si avvale di una qualificata consulta scientifica, si esprime nella capacità di affrontare i grandi temi del nostro tempo senza perdere mai di vista la "fonte" ispiratrice di un dialogo maturo, profondo e necessario. La riflessione interculturale sul "Discorso di Ratisbona" si situa in questa prospettiva. Premessa di Gianfranco Ravasi e introduzione di Antonino Raspanti.
Una serie di conversazioni su politica, religioni e mondo che, nella loro diversità e varietà, presentano la politica come un prisma con diverse facce illuminate da una sola luce. La speranza è che si possa cogliere l'unità dell'insieme e lasciare che questa luce si irradi. Il contesto nel quale ciò può compiersi è quello del dialogo, di cui avvertiamo tutti un bisogno radicale per uscire dalla conflittualità incontenibile che deriva dal non saper vivere la differenza, dal non sapere o dal non saper orientarsi.