Questo volume affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA) a partire dal messaggio di Papa Francesco: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana. Nei sei saggi, proposti dai docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), si esplorano questioni legate all’uso responsabile delle IA, alla trasformazione digitale, alla ricerca scientifica, all’arte, nonché ai rischi e all’etica delle IA generative.
Si parte da una riflessione sociologica sull’importanza di riscoprire la nostra umanità nell’utilizzo delle intelligenze artificiali, seguita da un’analisi approfondita del ruolo dell’IA nella pubblicità e nel copywriting. Si approfondiscono poi le implicazioni etiche della trasformazione digitale e dell’IA nella ricerca scientifica, con particolare attenzione ai rischi e alle opportunità che queste tecnologie comportano. Un contributo successivo esplora il legame tra intelligenza artificiale, arte ed estetica, mentre un altro affronta i rischi e l’etica delle IA generative, focalizzandosi sul caso degli audio deepfake. Infine, viene analizzato l’uso dell’espressione “Intelligenza Artificiale” nei media, offrendo una panoramica della percezione pubblica di questa tecnologia.
È un’occasione di riflessione, un invito a non accontentarsi, un’opportunità per aprire nuove frontiere al pensiero comune, per chiunque sia interessato all’IA e alle sue implicazioni sociali, offrendo un’analisi articolata di un tema di cruciale importanza per il nostro tempo.
«Nell'ambiente delle comunicazioni come della scuola e dell'università, del lavoro come delle relazioni, si insinua fortemente la tentazione di iniziare a considerare tutto ciò che "facciamo a distanza" come il futuro del nostro mondo. Questo libro può essere un prezioso aiuto nella riflessione su questi aspetti determinanti, per l'oggi della pandemia come per il domani in progress», scrive Rocco D'Ambrosio nell'Introduzione di questo testo, provocato dal Messaggio del papa per la 55a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, dal titolo "Vieni e vedi" (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono. E quel "dove e come sono" è proprio la matrice delle riflessioni qui pubblicate, ognuna a partire dalla disciplina specifica e dal campo di studio che le coltiva. Ma che non rimangono isolate, anzi, s'intrecciano in fecondi percorsi di lettura che fanno dell'arte, della psicologia, della sociologia, della filosofia il terreno comune, ricco e diversificato, su cui fare maturare il seme della parola comunicativa generata dall'incontro con le donne e gli uomini del nostro tempo.
Tratta da quel vero e proprio monumento letterario alla civiltà gastronomica francese che è "Le grand dictionnaire de cuisine", questa bizzarra catalogazione d'ingredienti, ricette e aneddoti è prima di tutto un'appassionata dichiarazione d'amore alla cucina. Alexandre Dumas, raffinato e vorace gourmet, costruisce un divertente viaggio culinario dove tutto mescola, con stile enciclopedico: storia, geografia, citazioni letterarie, fantasie, suggestioni poetiche, indirizzi, ricordi d'infanzia. Alexandre Dumas è stato maestro nel genere del romanzo storico e d'avventura, celebre soprattutto per capolavori come "Il conte di Montecristo" (1844-45) e "I tre moschettieri" (1844). Grande viaggiatore e incontenibile goloso, riflette la sua personalità debordante nel Grand dictionnaire de cuisine, uscito postumo nel 1873, da cui sono tratte le voci di questo alfabeto.
Dallo studio per approfondire, ripensare e, per quanto necessario, riprogettare l’intervento educativo che l’Associazione “Nessun Luogo è Lontano” ha realizzato da anni in due quartieri periferici di Roma particolarmente critici, nasce prima una ricerca, poi un convegno e quindi questo testo. Il frutto è un’interessante lettura critica, socio-culturale della città, della sua architettura dei suoi quartieri e delle sue periferie, soprattutto delle condizioni di emarginazione sociale, e dell’impegno educativo – difficile – animato da una profonda tensione “riabilitativa” e passione pedagogica.
Sono stati sottoposti a valutazione attenta finalità, programmi, strategie, esiti e soprattutto l’azione degli educatori, non limitandosi a un discorso teorico, ma accompagnando lo studio con una ricerca sul campo che ha utilizzato con grande efficacia tutte le metodologie di natura qualitativa scientificamente più idonee. E alla fine sono state anche avanzate interessanti proposte praticabili.
Il lavoro è frutto della collaborazione tra due Facoltà dell’Università Pontificia Salesiana, quella di Scienze della Comunicazione Sociale e quella di Scienze dell’Educazione, con apporti di professionisti che hanno consentito di affrontare tutte le dimensioni rilevanti della problematica, insieme con l’esperienza del vissuto operativo degli operatori dell’Associazione. Con lo scopo di dare un quadro di riferimento possibile a una prospettiva di promozione sociale delle “periferie”, da molto tempo oggetto di interesse sia dell’analisi sociologica che di interventi pedagogici, sempre più frutto di quella sensibilità umana maturata nella percezione delle fragilità dell’”altro” e dell’urgenza di sostegno. Il tutto tenendo chiara all’orizzonte la sfida che anche Papa Francesco ha lanciato per il 2020 proponendo – con decisione e coraggio – un vero e proprio “Patto educativo globale”.
Fabio PASQUALETTI, docente straordinario della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana. Attualmente copre la carica di decano della Facoltà. Tra le sue ultime pubblicazioni: Giovani che si raccontano e che sono raccontati. È possibile desiderare Dio nella società del calcolo e della modificazione comportamentale, in Marin M. (Ed.), Desiderio di Dio: la multiforme apertura umana al divino, Roma, LAS, 2019, 257-278; Tecnologicamente iper-connessi, socialmente dis-connessi, in Scarpa M. – Currò S. (Edd.), Giovani, vocazione e sinodalità missionaria. La pastorale giovanile nel processo sinodale, Roma, LAS, 2019, 25-45; Pasqualetti F. – Doni T. (Edd.), Costruttori di umanità. Dalle communities alle comunità, Roma, LAS, 2019.
Vittorio SAMMARCO, giornalista pubblicista. è stato direttore di Segnosette (settimanale dell’Azione Cattolica) dal 1993 al 1997. Insegna Giornalismo e Comunicazione politica nella FSC dell’UPS. Ha pubblicato due libri-intervista per l’editrice La Scuola: Famiglia, con Rosy Bindi (2007); Consumattori. Per un nuovo stile di vita, con Francesco Gesualdi (2009). Ha curato (con altri) il libro I germogli della buona notizia: Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo, LAS, 2017, con il saggio: Le città visibili, con gli occhiali giusti. Tra gli ultimi scritti: Verità e Relazione, ricostituenti per una democrazia indebolita, in Springhetti P. e Butera R. (a cura), È la verità che fa liberi. Dalle fake news al giornalismo di pace per una informazione responsabile, LAS, 2018; Analogico e Digitale. Tracce per una collaborazione possibile (e auspicabile?) in Pasqualetti F. e Doni T. (Edd.), Costruttori di umanità. Dalle communities alle comunità, LAS, 2019; in Desk, (gennaio giugno 2019), Comunicare la cura dei Beni comuni, antidoto al rancore e alla solitudine.
Ripensare la comunicazione è qualcosa di più che pensare ad un restyling dei percorsi formativi, ma è in primo luogo mettere in discussione lo scena­rio in cui viviamo e individuare il ruolo della comunicazione e le sue respon­sabilità. In secondo luogo, a partire da una comunicazione spesso malata e asservita ai vari tipi di potere, individuare il ruolo delle facoltà di comuni­cazione nel progettare professioni e percorsi formativi atti a preparare per­sone che sappiano far la differenza nel settore della comunicazione che necessariamente si intreccia con la vita sociale, politica, artistica, educativa e con gli altri ambiti con i quali la comunicazione opera.
La riflessione sulle teorie è importante in quanto sono frame ideologici irri­nunciabili e necessari per interpretare la stessa realtà in cui viviamo. È ine­vitabile per questo il confronto con le tecniche e le tecnologie perché sono presenti, perché cambiano continuamente, perché ci condizionano nel sapere, nel fare e nell’essere. Non è possibile prescindere dalla loro presenza, ma è urgente capire come noi interagiamo con i mutamenti tecnologici in atto e verificare il grado di coscienza delle implicazioni a livello per­sonale e sociale. Le didattiche, infine, sono irrinunciabili perché sono il ter­reno di incontro e scontro tra teorie e pratica, ed è nell’azione e nella rela­zione che si mettono alla prova non solo le teorie ma tutti i valori che rap­presentano.
Il convegno Ripensare la comunicazione. Le Teorie, le Tecniche, le Didatti­che si è tenuto in occasione del 25mo della Facoltà di Scienze della Comu­nicazione sociale il14-15 novembre del 2014.
Fabio Pasqualetti – Docente dal 1995 presso la Facoltà di Scienze della Co­municazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana. Insegna Musica e Comunicazione e Teoria e Tecniche dalla Radio (fino al 2012) ; Teorie e Tecniche del suono; Comunicazione e sviluppo; Opinione Pubblica e Introduzione alle Scienze della Comunicazione.
Tra le sue pubblicazioni: Lever – Pasqualetti – Presern, Dai loro frutti li riconoscerete. Comunicazione, coerenza, azione, LAS (2011); Giovani e musica. Una proposta edu­cativa, LAS (2012); Il concerto e la danza. Ritualità musi­cali giovanili, San Paolo (2014); Pasqualetti – Alvati (Edd.), Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione, LAS (2014).
Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione è il titolo del volume ed anche il tema del Messaggio di Papa Benedetto XVI in occasione della XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali celebrata il 12 maggio 2013. Il testo del messaggio è stato l’ispiratore di dieci brevi saggi attraverso i quali il direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana (mons. Domenico Pompili) ed alcuni docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontifica Salesiana (Cosimo Alvati, Simonetta Blasi, Emanuela Coscia, Franco Lever, Mauro Mantovani, Fabio Pasqualetti, Maria Paola Piccini, Pietro Saccò, Carlo Tagliabue), hanno voluto commentare il Messaggio di Papa Benedetto XVI alla luce della propria esperienza accademica e professionale nel campo della comunicazione sociale.
Questa pubblicazione è il secondo volume di Percorsi di comunicazione, un progetto editoriale e culturale avviato nel 2013 dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontifica Salesiana, con l’intenzione di proporre delle riflessioni e approfondimenti su temi specifici nel campo della comunicazione. Un cammino di conoscenza e di aggiornamento in quell’ambito scientifico che assume sempre più i tratti di «una nuova ‘agorà’, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità» (Benedetto XVI, Reti sociali).
Catalogo della mostra fotografica di Giovanni Amoretti, conosciuto soprattutto per la sua attività nel mondo dell'arte, dell'architettura e della scultura. Qui mostra la sua ricerca intima e personale attraverso gli scatti realizzati nei viaggi della sua vita, in un arco temporale di circa cinquant'anni, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri.