Il ruolo dei giuristi, formatisi nel periodo della dittatura e che poi parteciparono - in varie forme - alla lotta di Liberazione, fu essenziale specialmente per tracciare l'impianto e l'architettura complessiva del disegno costituzionale. Per comprenderne il percorso, si deve portare l'attenzione sulla dimensione individuale del loro vissuto, sulla sua pluralità e sulle contraddizioni che lo connotarono, in quanto la Resistenza fu, in primis, una "questione privata" che investì le coscienze dei singoli nel momento della scelta della parte da cui stare. Al contempo la tensione etica che ha attraversato la Resistenza, il suo essere frutto di una scelta personale di adesione ad un processo collettivo, ha trasfigurato l'esperienza della guerra di Liberazione in valori e ideali, permettendone la trascrizione nel racconto costituzionale. Riscoprire queste biografie non significa quindi coltivare solamente una cultura della memoria, ma mantenere vivi quei valori - emersi nell'esperienza resistenziale - che, in Assemblea Costituente, si trasformarono in risorse giuridiche e civili indispensabili per la costruzione e il rafforzamento della democrazia repubblicana.