Il testo raccoglie gli Atti del seminario popolare sul pensiero dell'Estremo Oriente. I ricercatori coinvolti a partire dalle proprie competenze e dai propri interessi, cercano di chiarire, in modo semplice e "popolare" perché è necessario conoscere e approfondire un tema legato ad un aspetto del pensiero orientale (filosofia, religione, musica, arte, cinema). In questo modo, si cerca di trovare ragioni vitali, e non esclusivamente accademiche o commerciali, per accostarsi all'Oriente. Il tentativo è quello di avvicinare quante più persone possibili a una cultura che rimane, nonostante l'accelerazione dei ritmi globalizzanti, relegata in secondo piano e ristretta o al cerchio magico degli specialisti o esposta alla banalizzazione del pensiero unico. Attraverso questo libro si tenta, dunque, di offrire risposte che possano essere un vero punto d'inizio per chi, spesso carico di pregiudizi, si accosta per la prima volta a un mondo così complesso e affascinante. La sfida è, non di esporre una teoria preconfezionata, ma aprirsi al dialogo interrogante e stabilire insieme ragioni superiori e condivise.
Straordinario interprete della filosofia, della letteratura, della società Ortega y Gasset è una delle personalità più interessanti della cultura del Novecento. In questo libro inedito in Italia affronta un maestro della sapienza antica, con un punto di vista originale. Platone era discepolo di Socrate, il filosofo che nulla scrisse. Ortega y Gasset interroga Platone, il suo celebre "Convivio", immergendosi nelle differenze tra linguaggio parlato e scritto. Lo scritto è diminuzione della forza, della potenza espressiva dell'uomo. A partire dalla viva lingua dei greci, dal logos della democrazia, questo libro riesce a far riflettere sugli usi del linguaggio, sulla sua infinita potenza. Un grande classico della filosofia come Platone viene riletto e fatto rivivere da un interprete insuperato del nostro tempo.