El amor como imperativo de exelencia es un movimiento de fidelidad a sí mismo y a las cosas. Es lo que para Ortega significa la definición platónica del amor como un "deseo de engendrar belleza", la aspiración al ser en plenitud, al ser en forma. Eso es lo que constituye el ideal de cada cosa, y no es exclusivamente nuestro.
La rebelión de las masas (1930) es el libro más importante y conocido de José Ortega y Gasset (1883-1955), así como un clásico del pensamiento en lengua castellana. En él, aspectos filosóficos, sociales, políticos y morales se vinculan de tal modo que es difícil permanecer indiferente. Masas, fascismo, técnica, liberalismo, unidad europea o pacifismo son algunos de los temas que recorren la obra y, en su análisis, pasado, presente y futuro se confunden: La rebelión de las masas disecciona su tiempo, y, con ello, nos permite entender el nuestro.
Para llevar a cabo esta edición, se han cotejado minuciosamente las distintas versiones del texto y señalado las constantes modificaciones que introdujo en la obra el propio Ortega entre 1930 y 1947. En la corrección efectuada para la tercera edición, se han revisado, además, todos los textos citados, a fin de adecuarlos a las nuevas aportaciones e investigaciones sobre el corpus orteguiano, aumentando y actualizando a su vez los comentarios del editor y el estudio introductorio.
El editor, Domingo Hernández Sánchez, es profesor de Estética y Teoría de las Artes en la Universidad de Salamanca. Autor de las monografías La ironía estética (2002) y La comedia de lo sublime (2009), ha traducido Filosofía del arte o estética, de Hegel (2006), y editado los volúmenes compilatorios Estéticas del arte contemporáneo (2002) y Arte, cuerpo, tecnología (2003). En relación con la obra de José Ortega y Gasset, suyas son las ediciones críticas de Hegel. Notas de trabajo (2007) y, para LOS ESENCIALES DE LA FILOSOFÍA, El tema de nuestro tiempo (2002) y En torno a Galileo (2012).
Il celebre corso, Che cos’è la filosofia? (1929) – svolto in un teatro a causa delle contestazioni studentesche alle quali partecipò anche Ortega – costituisce il manifesto della ragione vitale e storica in dialogo con Dilthey, Husserl e soprattutto Heidegger. L’occupazione filosofica, di indole rigorosamente teoretica, non è priva di audacia ed é caratterizzata da una dimensione ludico-sportiva, a cui si dedicano gli uomini liberi; perciò essa è un’attività superflua dell’uomo ‘nobile’ che nondimeno la giudica indispensabile per vivere una vita qualitativamente umana ed all’altezza del tempo.
José Ortega y Gasset (1883-1955) è stato uno tra i più influenti filosofi spagnoli dell’età contemporanea. Nonostante il noto stile colloquiale e la sua intensa attività di giornalista, il pensiero di Ortega y Gasset si è distinto nel panorama internazionale per la densità concettuale e la profondità di indagine. Considerato per certi aspetti esponente o anticipatore della corrente esistenzialista, nel corso dello sviluppo delle proprie posizioni l’autore ha abbracciato il prospettivismo di stampo nietzscheano ma anche un certo storicismo. La sua opera più conosciuta è La ribellione delle masse, risalente al 1930.
Armando Savignano, docente all’Università di Trieste, ha dedicato numerosi saggi all’ispanismo filosofico. Tra i libri più recenti: Introduzione a Ortega Y Gasset, Bari 1996; Introduzione a Unamuno, Bari 2001; Maria Zambrano. La ragione poetica, Genova-Milano 2004; Panorama della filosofia spagnola del Novecento, Genova-Milano 2005; Don Chisciotte. Illusione e realtà, 2006; Il vincolo degli anniversari. Saggi di filosofia spagnola contemporanea, Caserta 2009.
Straordinario interprete della filosofia, della letteratura, della società Ortega y Gasset è una delle personalità più interessanti della cultura del Novecento. In questo libro inedito in Italia affronta un maestro della sapienza antica, con un punto di vista originale. Platone era discepolo di Socrate, il filosofo che nulla scrisse. Ortega y Gasset interroga Platone, il suo celebre "Convivio", immergendosi nelle differenze tra linguaggio parlato e scritto. Lo scritto è diminuzione della forza, della potenza espressiva dell'uomo. A partire dalla viva lingua dei greci, dal logos della democrazia, questo libro riesce a far riflettere sugli usi del linguaggio, sulla sua infinita potenza. Un grande classico della filosofia come Platone viene riletto e fatto rivivere da un interprete insuperato del nostro tempo.