Aristotele, in questo scritto, affronta il tema della scienza che riguarda la prassi, ossia le azioni interumane e la ricerca del sapere come guida dell'agire. Questa scienza è detta da Aristotele "polistica" e ha per oggetto ciò che costituisce il bene per l'uomo, bene che è identico per il singolo essere come per la comunità. Etica individuale e politica in senso stretto sono quindi due momenti complementari di un'unica scienza che è appunto la scienza della prassi.
A differenza delle scienze teoretiche che ricercano il sapere per se stesso, la scienza che riguarda la prassi, ossia le azioni interumane, ricerca il sapere come guida per l'agire. Questa scienza è detta da Aristotele politica ed ha per oggetto ciò che costituisce il bene per l'uomo, bene che "è identico per il singolo e per la città". Etica individuale e politica in senso stretto sono quindi due momenti complementari di un'unica scienza che è la scienza della prassi. "Etica Nicomachea" e "Politica" vanno quindi lette in questa prospettiva unitaria.