Il volume esplora la componente sonora e vocale dello spettacolo teatrale, un campo di studi poco esplorato, come lo è in generale il suono rispetto all'immagine. I saggi sono suddivisi in tre sezioni: la musica, con testi di John Cage, Kariheinz Stockausen, Heiner Goebbels, Alvin Curran. La scena, affronta il registro sonoro e vocale all'interno di una pratica teatrale d'autore. Le indagini, offrono riflessioni e analisi storico-teoriche e metodologiche. Sono saggi inediti scritti appositamente per il volume o tradotti per la prima volta in italiano.
Il volume raccoglie i testi che segnano le tappe più significative dell'itinerario critico di Giuseppe Bartolucci dalle riflessioni degli anni sessanta attorno alla necessità di scardinare lo specifico teatrale, fino agli anni ottanta in cui Bartolucci, di fronte a un "richiamo all'ordine", propone l'idea di spettacolo come opera, ovvero luogo di incontro fra scrittura scenica e drammaturgica. I saggi che compongono il volume danno conto di un pensiero critico capace di coniugare, sotto forme inedite, l'analisi della produzione di un singolo artista/compagnia teatrale (da Carmelo Bene a Leo De Berardinis, dai Magazzini alla Raffaello Sanzio) con la riflessione teorica (il concetto di scrittura scenica, quello di avanguardia e post-avanguardia, nuova spettacolarità, etc.), di stare all'interno dello specifico teatrale e di oltrepassarlo con il portare l'attenzione su fenomeni paralleli (il video, la musica, la danza). In un momento di crisi profonda della critica teatrale, questo volume ricostruisce un percorso del teatro italiano attraverso la produzione saggistica di Giuseppe Bartolucci, di cui si presenta una significativa selezione di testi, dispersi in edizioni difficili da reperire.