Fin dalla trattatistica del tempo, l'arte italiana del Quattrocento è stata vista come una "rinascita" di valori, estetici, morali, culturali, persi o sopiti durante la lunga stagione dell'Evo "Medio"; e quindi come prodromica all'esito ancora più alto, anzi definitivo, della "maniera moderna". Il Rinascimento, specie quello toscano, sarà la palestra privilegiata della nascente connoisseurship, e spesso anche soggetto privilegiato delle prime campagne fotografiche. L'autocoscienza è in ogni caso uno dei tratti distintivi della cultura, soprattutto italiana, tra Quattro e Cinquecento, e sempre più frequenti sono le celebrazioni di artisti da parte dei letterati. Il presente volume, attraverso lo schermo di una pluralità di voci e di competenze, propone uno sguardo vivace e dinamico che si rivolge a studiosi, studenti delle nostre università e appassionati non rassegnati o arresi all'industria delle mostre di massa e della storia dell'arte intesa come intrattenimento.