Una teoria generale del Significato nella scienza, nell'arte, nel mito, nella religione. Michael Polanyi è l'audace teorico della conoscenza scientifica come "conoscenza personale". In Significato (Meaning), l'ultima sua opera pubblicata nel 1975, realizzata con l'aiuto di Harry Prosch, allarga il suo precedente disegno teorico traducendolo in una teoria generale del significato. Non solo i territori della scienza, ma anche quelli dell'arte, del mito, della religione, l'intero universo degli esseri viventi, sono visti come inesauribili riserve di senso entro le quali l'uomo, attraverso la forza dell'immaginazione, realizza la sua vocazione più autentica, quella di essere creatore e portatore di significati. L'ampia e dettagliata Introduzione di Carlo Vinti ne illustra analiticamente i temi più rilevanti.
Tra le questioni filosofiche maggiormente dibattute v'è il rapporto fra la ragione, la scienza e le altre forme dell'esperienza umana, prima fra tutte la religione. Questioni che stanno alla base dell'epistemologia contemporanea e sono oggetto dei saggi qui raccolti, un distillato dei principali nodi teorici elaborati da Michael Polanyi nelle sue opere maggiori. Il nesso fede-ragione e quello religione-scienza offrono gli elementi per una epistemologia personalista: un modello secondo il quale il metodo della ricerca scientifica presuppone la conoscenza personale. Si delinea una concezione unitaria dell'esperienza e della conoscenza umana, lontana da quel dualismo metodologico e contenutistico che oppone esperienza scientifica ed esperienza religiosa, e fondata sull'approccio critico al pensiero moderno anticipato da sant'Agostino nel segno della fede, dono della grazia "per ristabilire l'equilibrio dei nostri poteri cognitivi"
L'opera di Federico Cesi (1585-1630) appare ormai una delle più notevoli, anche se al tempo stesso misconosciute, del '600 italiano.