Nella nostra società e in Parlamento è in corso da molti anni un dibattito sul riconoscimento giuridico della Lingua dei Segni Italiana (us). Nel libro, autori sordi e udenti affrontano aspetti diversi e complementari: la ricerca linguistica (Virginia Volterra), le neuroscienze (Francesco Pavani), il modello bilingue (Valentina Foa, Gabriele Gianfreda, Barbara Pennacchi), la costruzione sociale della sordità (Sara Trovato), l'autodeterminazione (Vanessa Migliosi), i diritti umani e le minoranze linguistiche (Benedetta Marziale). Gli autori, rivolgendosi a chi ha interessi scientifici e didattici, ai politici e ai legislatori e a quanti operano nel "mondo della sordità", sottolineano come la lingua dei segni costituisca un imprescindibile strumento di cittadinanza. Nel volume si racconta una grande battaglia di civiltà.
Le persone sorde ricorrono tra loro a una forma di comunicazione gestuale molto diversa e più complessa di quella usata dagli udenti: non una semplice mimica o pantomima, ma una vera lingua con un suo lessico e una sua grammatica, in grado di esprimere qualsiasi messaggio. Prima descrizione sistematica della lingua dei segni usata dalle persone sorde in Italia, questo volume è tutt'oggi considerato un testo senza equivalenti, prezioso per i numerosi corsi di insegnamento della LIS.