
La storia del cinema italiano è una storia di storie che, in più momenti, ha orientato e modificato il corso del cinema mondiale e che oggi va studiata collocandola all'interno di un campo di forze internazionali. Una storia che ha cambiato in maniera profonda i modi narrativi, stilistici, espressivi e produttivi di molte cinematografie e da affrontare in una nuova ottica comparatistica, potendo contare su fonti filmiche e sulla loro facile accessibilità in una misura inimmaginabile solo qualche anno fa. Il percorso del volume di Brunetta tiene conto della micro e macrostoria, delle riscoperte e dell'opera di restauro e valorizzazione del patrimonio del cinema muto e di quello tra le due guerre.
Dagli inizi del Seicento fino alla metà del Settecento la cultura artistica e architettonica napoletana esprime una grande autonomia. Centrale in questo rinnovamento artistico è la sintesi delle arti: scultura, architettura e pittura. Tale intreccio di arti e di tecnica resta la categoria fondamentale per leggere l'opera dei caposcuola del Barocco in Campania: Fanzago, Solimene, Sanfelice, Vaccaro.
Il gergo dell'arte non è alla portata di tutti perché comporta l'uso di termini specifici. Da qui la necessità di un dizionario, utile non solo all'uomo comune, ma anche agli studenti e a chi opera nel vasto mondo dell'arte. Anche i professionisti si trovano frequentemente in difficoltà di fronte a documenti antichi pieni di parole desuete come girotta, nanchino, dibafo..., o d'origine greca come kalokagathia, kernos, kolpos... Di facile consultazione questo Lessico offre la sintesi di ogni significato senza dilungarsi in modo prolisso. E' consigliato a tutti, anche ai turisti che spesso incappano in vocaboli non d'uso quotidiano, ma frequenti sulle didascalie di manufatti artistici nei musei e nelle pinacoteche. Paolo Furia, Ispettore per i Beni culturali e ambientali ha già pubblicato per Ares il Dizionario iconografico dei santi (pp. 192).
"Ogni arte degna di questo nome è religiosa. Ecco una creazione fatta di linee, di colori: se questa creazione non è religiosa, non esiste. Se questa creazione non è religiosa, si tratta soltanto di arte documentaria, arte aneddotica... che non è più arte." Scrive così Henri Matisse in uno dei pensieri sull'arte qui raccolti da Dominique Fourcade.
Nel 1922 sette artisti - Sironi, Funi, Bucci, Dudreville, Malerba, Marussig e Oppi - iniziarono a riunirsi con il critico Margherita Sarfatti nella Galleria Pesaro di Milano. Il loro progetto mirava a ristabilire il "primato", come allora si diceva, della nostra arte e si accompagnava al miraggio di un'Italia nuova. Il "Novecento", il nome che scelsero, divenne subito "italiano", perché affondava le sue radici in una sensibilità nazionalistica che la guerra mondiale e la vittoria stessa avevano alimentato. Elena Pontiggia raccoglie nel volume le carte di questo progetto, recuperando testimonianze e testi soprattutto dei primi anni Venti.
L'intento di questo volume è quello di permettere al lettore di calarsi nella quotidianità del lontano mondo egizio, e in particolare degli operai-artisti che realizzarono le piramidi. L'attenzione si focalizza quindi non sui faraoni, ma sulla vita quotidiana di quegli uomini di cui si è perso il nome. Il volume è il catalogo della mostra omonima (Parigi, Musée du Louvre, 15 aprile - 22 luglio 2002; Bruxelles, Musées Royaux d'Art et d'Histoire, 10 settembre 2002 12 gennaio 2003; Torino, Palazzo Bricherasio - Museo Egizio, 14 febbraio - 18 maggio 2003).
Come si diventa architetti? Che caratteristiche deve avere un progetto architettonico e cosa succede quando si passa al concreto processo di costruzione? In questo libro l'esperienza, le idee e i consigli di un maestro del nostro tempo. "Sulle orme di Palladio" è rivolto innanzitutto ai giovani che vogliono scegliere il mestiere dell'architetto e a tutti coloro che amano l'architettura. Tra gli argomenti trattati: diventare architetto; il progetto; il mestiere quotidiano negli studi e nei cantieri.
Il volume raccoglie una serie di riflessioni, considerazioni, digressioni sul tema della fotografia. "Medium bizzarro, nuova forma di allucinazione: falsa a livello della percezione, vera a livello del tempo", la fotografia viene scrutata non in sé, ma attraverso un certo numero di casi.
Dal neolitico all'arrivo dei Greci, dalla nascita allo sviluppo e al tramonto delle polis: in queste pagine l'organizzazione spaziale, le parti costitutive e l'immagine complessiva dei centri urbani fondati dalle genti pre-greche e dai popoli greci nelle terre e nelle isole dell'Egeo, del Mediterraneo e del Mar Nero.
La tesi centrale di questi saggi di estetica e di critica artistica è che l'"arte", in senso estetico moderno e forse non già più moderno, cioè l'arte per se stessa, e l'"altro dall'arte", che riguarda altri territori, il linguaggio, la conoscenza, l'esperienza in genere, sono le due polarità in cui si determina anche ciò che avvertiamo con ragione quale arte in linea di principio autonoma. Niente a che fare però con una considerazione sociologica, ma piuttosto una genuina e più ampia prospettiva propriamente estetica e critica, che ha nel pensiero di Kant il suo punto di riferimento primario.