Stefan Klein, sulla base delle testimonianze più autorevoli e di una lettura attenta dei suoi scritti, entra con prosa avvincente nei dettagli della sua vita di uomo e di scienziato infiammato dal desiderio di conoscenza. Se c'è un personaggio storico che merita di essere definito «genio universale», nessun dubbio che esso sia Leonardo da Vinci, semplicemente un gigante. Leonardo è stato a tutti gli effetti il primo visionario della storia, ha inventato un nuovo modo di pensare e ha rivoluzionato ogni campo della conoscenza a cui si è applicato. Progettò i primi automi funzionanti, immaginò i computer digitali, affrontò i primi studi accurati di anatomia, inventò le prime macchine volanti, rivoluzionò l'ingegneria militare. Noi celebriamo giustamente Leonardo come il pittore che ha rivoluzionato l'arte del Rinascimento, l'artista del Cenacolo e della Gioconda, ma in realtà i suoi contemporanei lodavano e corteggiavano in lui più l'ingegnere, l'architetto, l'inventore di marchingegni terribili e portentosi, colui che impersonava una nuova era grazie alle sue scoperte meravigliose.
Quando pensiamo alla sostenibilità, pensiamo immediatamente ai cambiamenti climatici, alle devastazioni ambientali, all'azione del comportamento umano sulla salute della Terra. E questo perché ogni giorno diventa più evidente che per garantire un futuro alla nostra specie dobbiamo preservare l'esistenza di una natura sana e vitale. Tuttavia, la sostenibilità non riguarda soltanto il rapporto dell'uomo con l'ambiente: l'aumento demografico e la crescita delle legittime aspettative di benessere da parte di tutte le popolazioni, uniti alla diffusa percezione di squilibri inaccettabili nel reddito e nella ricchezza, tendono ad accentuare le tensioni, l'instabilità sociale, la conflittualità. C'è una risposta a tutto questo? Nel settembre 2015 i governi di 193 nazioni, compresa l'Italia, hanno sottoscritto l'Agenda 2030, un programma di azione articolato in 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da realizzarsi entro il 2030. Una base comune da cui partire per dare a tutti, e in particolare ai più giovani, la possibilità di vivere in un mondo che non sia degradato, ma sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Questo libro fa il punto, attraverso il dialogo tra testi e testimonianze della migliore fotografia documentaria, sullo stato del nostro pianeta e delle nostre società: il clima e l'energia; la povertà e le disuguaglianze, comprese quelle di genere; l'economia, l'innovazione e il lavoro; il capitale umano, la salute e l'educazione; la qualità dell'ambiente; il capitale sociale.
«E ora, signore e signori, passiamo a Leonardo da Vinci, al "Salvator Mundi", capolavoro del genio fiorentino.» Con queste parole, il 15 novembre 2017, il banditore della sede newyorkese di Christie's mette all'asta un piccolo dipinto a olio, raffigurante Cristo che con una mano benedice e con l'altra tiene un globo trasparente. Dopo una lotta serratissima, il quadro viene aggiudicato per 450 milioni di dollari, diventando così l'opera d'arte più costosa al mondo. Ma qual è la sua storia, dal momento che per diversi secoli se ne sono perse le tracce? Quando è stato realizzato? Chi è il misterioso acquirente? E soprattutto: si tratta davvero di un dipinto di Leonardo? Sono queste alcune delle domande cui Ben Lewis tenta di rispondere, accompagnando il lettore in un viaggio che parte dalla bottega milanese di Leonardo, allora al servizio di Ludovico il Moro, segue le disavventure del "Salvator Mundi" nei palazzi di re Carlo I durante la guerra civile inglese e arriva fino ai giorni nostri. Tentando di non perderlo di vista tra le innumerevoli copie prodotte da artisti minori, comprate e vendute nell'Ottocento, il racconto assume i contorni di un vero e proprio giallo. Lo sfondo delle eleganti corti rinascimentali si trasforma in un mondo globalizzato, dominato da un mercato opaco e privo di regole, in cui l'arte è spesso uno strumento per rifarsi una reputazione e riciclare denaro. La vicenda prosegue quindi tra un laboratorio di restauro a Manhattan e un consesso dei massimi esperti mondiali dell'opera leonardesca presso la National Gallery di Londra; tra il porto franco di Ginevra, sede delle maggiori transazioni offshore del pianeta, e il paradiso fiscale del Principato di Monaco; tra una modesta casa in vendita a New Orleans e la prestigiosa sede di Christie's a New York. Numerosi sono i protagonisti di queste pagine, incontrati da Lewis durante la sua lunga ricerca della verità: periti, restauratori, mercanti d'arte, oligarchi russi, sceicchi. Ma soprattutto lui, il "Salvator Mundi", un quadro di intensa forza espressiva, capace di emozionare chiunque abbia avuto la fortuna di vederlo esposto e che tuttavia continua a mantenere l'aura di mistero che lo ha sempre circondato.
Michel Pastoureau ripercorre la storia sociale e artistica degli stemmi medievali, ne presenta le principali regole e mostra come l'immagine araldica non sia affatto come le altre, soffermandosi sul significato di figure e colori. Un'opportunità per correggere una serie di equivoci e sottolineare l'influenza che i blasoni hanno esercitato nelle diverse epoche: la maggior parte delle bandiere, dei loghi aziendali, delle insegne militari, degli emblemi sportivi e persino dei cartelli stradali è infatti erede contemporanea dello stemma medievale. Il libro è illustrato da oltre 130 capolavori araldici, scelti tra arazzi, sculture, dipinti e smalti, per catturare la portata estetica di un'arte spesso sconosciuta.
Nella bellezza dei mosaici e dell’architettura del duomo di Monreale, con l’annesso monastero benedettino, è incisa la fede dei nostri Padri.
Una storia che il lettore può qui rivivere idealmente, come se fosse un monaco del XII secolo, seguendo lo stesso percorso che i chierici della cattedrale compivano quotidianamente per andare a svolgere le celebrazioni liturgiche, fissando lo sguardo nel Cristo pantocratore.
Prefazione di Michele Pennisi
La vita del grande fotografo italoamericano, ora novantasettenne, accompagnata da alcuni suoi scatti fotografici.
Una vita trascorsa con la sua inseparabile macchina fotografica Argus C3: da fotoreporter di guerra a fotografo di moda, alla costante ricerca dell’autenticità del volto umano e della bellezza in ogni sua forma.
La fotografia ha una missione:
dare all’uomo il ricordo di una cosa
che è esistita per un secondo, o meno…
che diventa eterno.
Tony Vaccaro
Costruire è una cosa grande.
È innanzitutto avere uno scopo e condividerlo insieme ad altri.
Il costruire è per la propria vita
e per quella di altri.
L’uomo costruisce e nel farlo edifica sé stesso.
Un percorso dentro l’esperienza del costruire, dialogando con i maestri di ieri e di oggi, da Vitruvio a Libeskind, passando per Torroja, Gio Ponti, Nervi. Dalle cattedrali del medioevo al completamento della Sagrada Familia, dagli acquedotti romani ai moderni ponti a grande luce, dalle piccole abitazioni in legno e terra ai grattacieli delle megalopoli di oggi. Dalla pietra alla stampa 3D, passando per il calcestruzzo e l’acciaio.
Un’occasione per immergersi nella grande eterna sfida, quella dell’uomo costruttore, rendendo tutti partecipi della sua evoluzione.
«La musica è capace di far vivere esperienze e mondi che amplificano il reale e ciò è ancor più vero quando l'uomo unisce alla musica la sua voce per far nascere il canto. Nel canto spirituale, in cui le melodie e i ritmi si fondono con corpo, mente e spirito, l'uomo comunica se stesso ed entra in dialogo con lo Spirito del Dio Altissimo. Tanti sono i trattati di tecnica del canto, anche dal punto di vista teologico... La mia esperienza, che descrivo in queste pagine, è una sorta di sintesi di un po' di tecnica di base, un pizzico di teologia e di tanto amore per il canto come strumento di comunione tra gli uomini e con Dio» (fra Alessandro).
Alcuni anni fa il coro di una parrocchia di Forlì eseguì questi canti mariani ed io ne feci un commento storico e semantico. Oggi, nel riproporne il testo vorrei ravvivare la fiamma d'amore per Maria e l'interesse per questi canti, ormai classici, ma purtroppo accantonati, perché possano tornare nel repertorio sia pure accanto a quelli moderni.
ALESSANDRO CARRERA
Il colore del buio
Una cripta ultraterrena dalla quale si esce più vivificati che mai, una camera oscura dove la luce si fa oscurità e l’oscurità si fa luce: la Rothko Chapel è dedicata a nessuna religione, a tutte le religioni, ma soprattutto celebra il credo dell’artista che l’ha concepita, la religione della luce in ogni suo apparire, inclusa la sua assenza, incluso il nero. Nel percorso interiore tracciato dalla geometria ottagonale del luogo essa insegna a riconoscere il colore del buio, cogliendo quella che è l’altra faccia dell’ossessione occidentale per lo splendore del sole: il mistero potente dell’ombra.
Alessandro Carrera è professore di Italian Studies e di World Cultures and Literatures alla University of Houston, in Texas. Tra i suoi libri ricordiamo «La consistenza della luce» (Feltrinelli, 2010) e «Fellini’s Eternal Rome: Paganism and Christianity in Federico Fellini’s Films» (Bloomsbury, 2019). Ha tradotto le canzoni e le prose di Bob Dylan (Feltrinelli, 2016-17).
Il volume in lingua latina, comprende inni, antifone e versetti del Proprium de Tempore e dell’Ufficio feriale per hebdomadam (dalle Lodi Mattutine a Compieta) secondo lo schema B (o ‘di Füglister’), le antifone ai cantici evangelici di tutte le domeniche dell’Anno Liturgico secondo i tre cicli A, B e C, insieme ad una sezione testuale comprendente il salterio latino festivo e domenicale (testi dei salmi secondo la Nova Vulgata). Completa l’edizione un piccolo fascicolo esterno comprendente il salterio festivo in italiano (trad. CEI 1974).
"Cosa cantiamo all'inizio della messa? E alla comunione? Non di rado la scelta è determinata dal "mi piace" o "non mi piace", ma questo non può diventare il criterio ultimo per la scelta dei canti. Il libretto di Suor Elena Massimi intende offrire criteri e schede utili , con suggerimenti legati anche Repertorio Nazionale della Chiesa italiana, a chi voglia mettersi al lavoro per celebrare in fedeltà alla sana tradizione e con nobile semplicità.